Ernst & Wilhelm Bertram fu un marchio tedesco attivo nella seconda metà del XIX secolo e nei primi decenni del XX, specializzato nella produzione di ottiche fotografiche, microscopi e strumentazione di precisione. Fondata a Hannover intorno al 1873 dai fratelli Ernst Bertram (nato nel 1844) e Wilhelm Bertram (nato nel 1847), l’azienda si affermò nel tempo come una delle realtà artigianali più apprezzate nel settore ottico tedesco, in particolare per l’alta qualità delle sue lenti destinate a camere fotografiche da banco e microscopi da laboratorio.
Il contesto storico in cui nacque la Ernst & Wilhelm Bertram era quello di una Germania unificata da pochi anni, in piena espansione industriale, in cui le città della Prussia e della Sassonia stavano diventando centri nevralgici della meccanica di precisione e dell’ottica applicata. Hannover, situata strategicamente lungo i corridoi ferroviari tra Berlino e Amburgo, era una città dinamica, dotata di scuole tecniche, officine di alta specializzazione e una cultura industriale già ben radicata.
I fratelli Bertram provenivano da una famiglia di artigiani ottici attivi fin dalla prima metà dell’Ottocento, con formazione ricevuta presso botteghe specializzate di Jena e Berlino, in cui impararono l’arte della molatura, lucidatura e assemblaggio delle lenti. La loro decisione di fondare una propria azienda derivò dalla volontà di unire il rigore scientifico con la flessibilità produttiva del laboratorio su piccola scala. All’inizio la produzione era limitata a lenti acromatiche per microscopi e strumenti ottici per la scuola e la medicina, ma ben presto si ampliò al settore fotografico, allora in piena evoluzione.
Già nel 1876 l’azienda era in grado di fornire una gamma di obiettivi destinati a camere fotografiche a banco, con apertura variabile, elementi cementati e trattamento superficiale antiriflesso rudimentale (ottenuto mediante annerimento al fumo e lucidatura selettiva). Le lenti Bertram si distinguevano per l’uso di vetri ottici di alta rifrazione, forniti dalle vetrerie Schott di Jena, e per il controllo rigoroso della sfericità e della collimazione degli assi ottici.
La filosofia produttiva di Ernst & Wilhelm Bertram si basava su un principio che i due fondatori dichiaravano apertamente nelle fiere industriali: “La precisione è la prima condizione dell’immagine.” Questo concetto si traduceva in un livello di accuratezza manifatturiera che richiedeva tempi lunghi e interventi manuali su ogni singolo pezzo, ma garantiva prestazioni ottiche superiori alla media del mercato.
A partire dagli anni Ottanta dell’Ottocento, la Ernst & Wilhelm Bertram cominciò a concentrarsi con sempre maggiore decisione sulla progettazione e costruzione di ottiche fotografiche. In un’epoca in cui il mercato era ancora diviso tra semplici obiettivi a singolo menisco e le prime ottiche composte, l’azienda tedesca si specializzò nella produzione di lenti acromatiche a doppio e triplo gruppo, progettate per garantire un elevato potere risolvente su tutta la superficie della lastra.
Uno dei modelli più noti fu il Bertram Aplanat Serie I, introdotto nel 1885, un obiettivo simmetrico con due gruppi identici di doppietti acromatici, progettato per minimizzare le aberrazioni sferiche e cromatiche su formati fino a 18×24 cm. L’Aplanat Serie I era disponibile in sei lunghezze focali, da 135 a 360 mm, e offriva un’apertura massima di f/7.2, considerata luminosa per l’epoca. Il corpo dell’obiettivo era in ottone tornito e brunito a mano, con incisioni millimetrate per il fuoco e alloggiamento a baionetta.
Pochi anni dopo, nel 1891, l’azienda presentò il Bertram Orthoscop, un’ottica a tripletto corretta, con configurazione Cooke modificata, composta da tre elementi in vetro Flint e Crown con indice di rifrazione differenziato. Questo obiettivo offriva una copertura più ampia del campo e una maggiore nitidezza ai bordi, caratteristiche molto apprezzate da fotografi scientifici e topografi. La costruzione interna prevedeva diaframmi intercambiabili tipo Waterhouse, inseribili in una fessura apposita posta tra i due gruppi ottici.
L’azienda sviluppò anche una linea di obiettivi per ritratti, con formule ottiche più rapide e progettate per sfruttare la profondità di campo ridotta. Il Bertram Portrait Petzval, prodotto a partire dal 1897, era un classico Petzval modificato, con lente frontale biconvessa e gruppo posteriore cementato, ottimizzato per ritratti a mezza figura. Grazie alla grande apertura f/3.8, questa lente divenne popolare presso gli studi fotografici tedeschi e boemi, specialmente per la fotografia su lastre ortocromatiche.
Tutte le lenti Bertram erano corredate da schede tecniche dettagliate, con misurazioni di risoluzione lineare, curvature di campo, e performance su diversi tipi di emulsione. L’azienda pubblicava anche bollettini ottici interni, distribuiti ai rivenditori e ai fotografi professionisti, nei quali venivano riportate istruzioni per la manutenzione, suggerimenti d’uso, e grafici sulle curve MTF ante litteram (ottenute con metodi empirici).
L’accuratezza delle lenti Bertram era tale che molti fotografi scientifici dell’epoca — in particolare nel campo della botanica e dell’anatomia comparata — le consideravano preferibili a quelle Zeiss o Voigtländer, soprattutto per l’uniformità tra i singoli esemplari, conseguenza di una produzione altamente manuale e tracciata. Ogni lente era numerata e registrata su libri mastri, oggi parzialmente conservati presso gli archivi tecnici di Hannover.
Microscopia, strumenti ottici scientifici e relazioni accademiche
Oltre alla produzione fotografica, la Ernst & Wilhelm Bertram si distinse anche nella costruzione di microscopi da laboratorio, strumenti per osservazione mineralogica, ottiche per teodoliti e dispositivi ottico-meccanici da disegno scientifico. Già nel 1878 l’azienda aveva presentato alla Fiera di Lipsia un microscopio da tavolo a visione obliqua, dotato di revolver a tre obiettivi, condensatore regolabile e tubo estraibile con oculari intercambiabili.
I microscopi Bertram erano noti per la robustezza meccanica, ottenuta tramite strutture in ghisa sabbiata e verniciata a forno, e per la precisione dell’apparato ottico, spesso derivato da obiettivi fotografici adattati. La scala micrometrica era incisa a mano su tamburi in ottone con passo di 0,01 mm, e alcuni modelli più sofisticati disponevano di piattaforma traslante su slitte micrometriche, usata per sezioni botaniche o analisi metallografiche.
Nel primo decennio del Novecento l’azienda strinse rapporti con istituti universitari e scuole di medicina, fornendo microscopi personalizzati e accessori ottici specifici per la documentazione scientifica. La collaborazione con l’Università di Göttingen e con il dipartimento di mineralogia di Berlino portò allo sviluppo di obiettivi planacromatici a immersione, utilizzabili in tecniche come la polarizzazione incrociata o l’illuminazione in campo oscuro.
A partire dal 1912, l’azienda introdusse anche sistemi per la fotomicrografia diretta, che consentivano la ripresa su lastra delle immagini osservate al microscopio. Il dispositivo Bertram Micrograph, montabile su tubo ottico standard da 23,2 mm, prevedeva un raccordo per chassis a piastra da 6×9 cm, specchio basculante e sistema anti-vibrazione a contrappeso. Le immagini ottenute erano particolarmente apprezzate per la nitidezza centrale e il basso livello di distorsione periferica.
L’attività scientifica dell’azienda si tradusse anche nella pubblicazione di manuali di microscopia applicata, in collaborazione con ricercatori universitari, e nella partecipazione a convegni tecnico-medici. La precisione degli strumenti Bertram li rese particolarmente diffusi tra anatomisti, patologi e studiosi di zoologia microscopica in area germanofona.
La parabola dell’azienda seguì, con qualche anno di scarto, il destino di molte imprese ottiche a conduzione familiare attive nel periodo imperiale tedesco. Dopo la Prima guerra mondiale, l’industria tedesca subì una forte battuta d’arresto, con riduzione della domanda interna e difficoltà nell’approvvigionamento delle materie prime. L’inflazione galoppante degli anni Venti e la concorrenza di marchi sempre più industrializzati, come Zeiss e Leitz, misero a dura prova la tenuta del modello artigianale su cui si fondava la Ernst & Wilhelm Bertram.
Nel 1925, Wilhelm Bertram si ritirò dall’attività per motivi di salute, lasciando la direzione al figlio di Ernst, Friedrich Bertram, che tentò di rilanciare la produzione puntando su apparecchi ottici per la didattica scolastica e strumenti di basso costo. Tuttavia, la qualità complessiva si abbassò, e la perdita di know-how tecnico dovuta al pensionamento di alcuni maestri ottici storici rese difficile mantenere gli standard precedenti.
L’azienda continuò a produrre in maniera discontinua fino all’inizio della Seconda guerra mondiale, quando la fabbrica venne requisita per produrre componenti ottici per l’aviazione e per strumenti da ricognizione. Dopo il 1945, con la divisione della Germania e la ricostruzione lenta del tessuto produttivo, l’azienda non fu più riattivata. I macchinari superstiti vennero ceduti ad altre officine ottiche di Hannover o smantellati, mentre l’edificio originario fu demolito negli anni Cinquanta.
Oggi gli obiettivi e i microscopi firmati Ernst & Wilhelm Bertram sono estremamente rari. Alcuni esemplari sopravvivono in musei della scienza, archivi universitari e collezioni private di strumentazione ottica. Le lenti fotografate e testate mostrano ancora eccellenti prestazioni ottiche per l’epoca, con valori di risoluzione lineare fino a 40 lp/mm su campo pieno e distorsione contenuta. Le montature in ottone, spesso numerate e incise a mano, rappresentano un esempio di altissima arte meccanica applicata alla fotografia e alla scienza.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
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