La Ernemann-Werke AG di Dresda rappresentò uno dei pilastri fondamentali dell’industria fotografica e cinematografica tedesca tra la fine del XIX secolo e gli anni Venti. Specializzata nella produzione di fotocamere a lastre, obiettivi e proiettori cinematografici, l’azienda si distinse per l’adozione pionieristica di tecnologie ottiche avanzate e processi industriali innovativi, contribuendo a definire gli standard qualitativi del settore.
Fondazione ed Espansione Industriale (1889-1900)
Heinrich Ernemann, originario dell’Eichsfeld, avviò la sua attività nel 1889 associandosi con il falegname specializzato Wilhelm Franz Matthias nella Dresdner photographische Apparate-Fabrik Ernemann & Matthias. La produzione iniziale si concentrò su fotocamere a cassetta in legno con obiettivi a menisco singolo, destinate al mercato amatoriale. Un salto qualitativo avvenne nel 1892, quando Ernemann rilevò l’intera attività trasferendosi in Güterbahnhofstraße 10 e introducendo il primo modello brevettato: la Reisekamera No.1, una fotocamera pieghevole per lastre 13×18 cm con doppia estensione a soffietto e mirino a pozzetto incorporato.
Il sistema di messa a fuoco a cremagliera di questa fotocamera, protetto dal brevetto DRP 73421, permetteva una precisione di 0,1 mm grazie a un ingranaggio a denti elicoidali. Nel 1898, l’azienda si trasferì nel complesso industriale di Schandauer Straße, dotato di reparti separati per la lavorazione del legno, l’assemblaggio ottico e la produzione di ottoni. Questo stabilimento introdusse catene di montaggio verticali dove le fotocamere completavano un ciclo produttivo di 14 stazioni, passando dalla struttura grezza al prodotto finito in 6 ore.
Il 1899 segnò la trasformazione in società per azioni (Heinrich Ernemann AG) e l’acquisizione della Ernst Herbst & Firl di Görlitz, specializzata in obiettivi per microscopi. Da questa fusione nacque il primo obiettivo Ernemann propriamente detto: l’Ernar 120mm f/6.3, un tripletto Cooke modificato con lenti in vetro crown al bario per correggere l’aberrazione cromatica secondaria. La scelta del nome derivava dalla contrazione di “Ernemann” e “Achromat”.
Nel 1903, l’azienda adottò come logo la Lichtgöttin (dea della luce), una figura allegorica che reggeva una torcia e un globo ottico. Questo simbolo, inciso sulle calotte di ottone di tutte le fotocamere, divenne un elemento distintivo di riconoscibilità internazionale.
Tecnologie Cinematografiche e Ottiche Avanzate (1900-1920)
L’ingresso di Alexander Ernemann nella direzione aziendale nel 1905 orientò la produzione verso il nascente mercato cinematografico. Nel 1908, Ernemann lanciò il Kinemacolor-Projector, primo proiettore al mondo compatibile con il sistema a colori additive di George Albert Smith. Il dispositivo utilizzava un disco filtro rotante con settori rosso e verde (600 giri/minuto) sincronizzato elettromeccanicamente con l’avanzamento della pellicola.
Parallelamente, il reparto ottico sviluppò l’Ernoplast 50mm f/1.8, obiettivo per cineprese con diaframma a iride a 12 lamelle e rivestimento antiriflesso al fluoruro di magnesio applicato mediante evaporazione sotto vuoto. Questo trattamento, sperimentato già nel 1906, aumentava la trasmissione luminosa del 7% rispetto alle lenti nude.
Il modello di maggior successo fu però l’Imperator del 1909, proiettore 35mm con alimentatore a croce di Malta e sistema di raffreddamento ad acqua integrato. La lampada ad arco da 48V/120A utilizzava elettrodi in carbone ceramizzato con nucleo di rame, garantendo una luminosità di 3.500 lumen per sessioni di 4 ore consecutive. L’Imperator dominò il mercato europeo fino al 1914, con 2.800 unità prodotte annualmente.
Durante la Prima Guerra Mondiale, Ernemann convertì parte della produzione a fini bellici, realizzando obiettivi per periscopi sottomarini con angolo visivo di 140° e lenti in quarzo fuso resistenti alla pressione a 200 metri di profondità. Nel 1917, l’azienda assunse la denominazione Ernemann-Werke AG e avviò una collaborazione con la Carl Zeiss per sviluppare il Bioplan 35mm f/2.7, obiettivo medico per microcinematografia con correzione delle aberrazioni sferiche fino a 1/4λ.
Collaborazioni Industriali e Declino (1920-1927)
Il dopoguerra portò Ernemann a stringere nel 1920 un’accordo strategico con la Friedrich Krupp AG, dando vita alla Krupp-Ernemann Kinoapparate AG. La joint-venture focalizzò le risorse sui proiettori sonori, sviluppando nel 1923 il Tri-Ergon con testina ottica a gas neon e amplificatore termoionico a valvole EL34. Questo sistema, sebbene superato tecnicamente dal Vitaphone della Warner Bros., rimase in produzione fino al 1925 con 1.200 esemplari realizzati.
Nel 1924, Ernemann lanciò la Ernemann-Kino 1, prima cinepresa portatile 35mm con motore a molla caricabile esternamente. Il corpo in lega di elektron (magnesio-alluminio) riduceva il peso a 4,2 kg, mentre l’otturatore a doppia tendina in seta gommata offriva tempi da 1/20 a 1/500 sec. La pellicola scorreva su rulli in ebanite vulcanizzata per ridurre l’elettricità statica, causa principale di scintille nelle cabine di proiezione.
La crisi economica del 1925 e la concorrenza di Zeiss Ikon spinsero alla fusione del 1926, confluendo nel conglomerato Zeiss Ikon AG. L’ultimo progetto autonomo di Ernemann fu la Super Ikonta 530/16 (1927), fotocamera pieghevole 6×9 cm con telemetro accoppiato e doppia estensione a binario. Il meccanismo di autofocus a contrasto basato su un prisma rotante Brevetto DRP 489.321 anticipava concetti poi sviluppati negli anni ’60.
Lo stabilimento di Bannewitz, specializzato in lastre fotografiche Orthochromatische Platten con sensibilizzatore all’eritrosina, continuò la produzione fino al 1928 prima di essere riconvertito alla lavorazione di lenti oftalmiche.