Se un negativo sottoesposto molto sottile è posto di fronte a uno sfondo scuro, l’immagine appare come un positivo. Questo perché l’argento riflette una parte della luce, mentre le aree prive di argento appariranno nere. Questo è il principio alla base del processo dell’ambrotipo; le immagini sono più correttamente conosciute come positivi al collodio.
Gli ambrotipi sono stati realizzati a partire dal 1850 e fino alla fine degli anni Ottanta. Il processo fu inventato da Frederick Scott Archer in collaborazione con Peter Fry. Gli ambrotipi erano diretti positivi, realizzati sottoesponendo il collodio su un negativo di vetro, sbiancandolo, e poi mettendo uno sfondo nero – di solito velluto nero, occasionalmente vernice – dietro di esso. Sebbene gli ambrotipi assomiglino leggermente ai dagherrotipi, il metodo di produzione era molto diverso e gli ambrotipi erano molto più economici.
Il processo degli ambrotipi era un altro metodo per ridurre il costo della fotografia. Divenne popolare per una serie di ragioni:
- Tempo di esposizione: Era necessario meno tempo di esposizione rispetto ai processi precedenti.
- Produzione economica e veloce: La produzione era più economica e veloce, dato che non era necessaria la stampa.
- Mancanza di inversione laterale: Poiché il negativo poteva essere montato nell’altro senso, mettendo il lato al collodio sopra il materiale di supporto, non c’era l’inversione laterale come nella maggior parte dei dagherrotipi.
- Visibilità: A differenza dei dagherrotipi, gli ambrotipi potevano essere visti da qualsiasi angolazione.
Ulteriori Dettagli Tecnici
Gli ambrotipi sono creati usando una lastra di vetro coperta da una soluzione di collodio, un composto chimico a base di cotone piroxilina dissolto in eter e alcool. La lastra viene quindi sensibilizzata in una soluzione di nitrato d’argento, rendendola sensibile alla luce. Una volta esposta, la lastra viene sviluppata in una soluzione contenente acido pirogallico o solfato ferroso. Dopo lo sviluppo, l’immagine negativa viene sbiancata con una soluzione di cianuro di potassio o tiosolfato di sodio, che riduce il contrasto e migliora la visibilità dei toni chiari.
Una caratteristica unica degli ambrotipi è che, a differenza delle stampe fotografiche tradizionali, non richiedono un negativo separato per la stampa. Il vetro stesso serve come supporto per l’immagine, che viene visualizzata come un positivo diretto quando viene posizionata su uno sfondo scuro.
Varianti e Adattamenti
Nel continente europeo, il processo dell’ambrotipo era conosciuto come melainotipo. Una variante comune era il tintype (o ferrotipo), dove la lastra di vetro era sostituita da una lastra di metallo sottile, generalmente di ferro ricoperto di lacca nera o marrone scuro. Questo metodo non solo era più economico, ma anche più resistente e facile da trasportare.
Popolarità e Uso
Gli ambrotipi divennero particolarmente popolari negli Stati Uniti durante il periodo della Guerra Civile. La capacità di produrre rapidamente immagini a basso costo fece sì che i soldati potessero inviare ritratti a casa. Negli anni 1850 e 1860, gli studi fotografici offrirono ambrotipi come alternativa più accessibile ai dagherrotipi, che richiedevano attrezzature e materiali più costosi.
Conservazione e Durabilità
Sebbene gli ambrotipi siano generalmente più durevoli delle fotografie su carta dell’epoca, sono comunque sensibili ai danni fisici e chimici. Il vetro può rompersi e il collodio può screpolarsi o staccarsi dalla superficie del vetro se non conservato correttamente. Per proteggere queste immagini delicate, molti ambrotipi venivano inseriti in custodie protettive, spesso elaborate e ornate, realizzate in materiali come legno, pelle o metallo.
Processo di Produzione
- Preparazione della lastra: La lastra di vetro viene pulita accuratamente per rimuovere qualsiasi impurità che potrebbe interferire con l’adesione del collodio.
- Rivestimento con collodio: La soluzione di collodio viene versata sulla lastra di vetro e distribuita uniformemente.
- Sensibilizzazione: La lastra viene immersa in un bagno di nitrato d’argento, rendendola sensibile alla luce.
- Esposizione: La lastra sensibile viene esposta alla luce in una fotocamera, creando l’immagine.
- Sviluppo: L’immagine latente viene sviluppata in una soluzione chimica appropriata.
- Sbiancamento: La lastra viene trattata con una soluzione per migliorare il contrasto e la visibilità dell’immagine.
- Risciacquo e fissaggio: La lastra viene risciacquata per rimuovere i residui chimici e fissata per stabilizzare l’immagine.
- Montaggio: La lastra finita viene montata su uno sfondo scuro e inserita in una custodia protettiva.
Impatto Storico e Culturale
Gli ambrotipi hanno giocato un ruolo fondamentale nella democratizzazione della fotografia nel XIX secolo, rendendo possibile la creazione di ritratti fotografici per un pubblico molto più ampio rispetto a prima. La loro introduzione segnò un passo importante verso tecniche fotografiche più accessibili e meno costose, aprendo la strada per ulteriori innovazioni nel campo della fotografia.