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La gelatina (1885 – 1910)

Lo sviluppo del processo al collodio segnò una svolta nello sviluppo della fotografia. Tuttavia, questo processo a lastra umida aveva delle limitazioni, una delle quali era la necessità di mantenere umido il collodio. Per un certo numero di anni furono fatti diversi tentativi per scoprire modi per mantenere il collodio umido per lunghi periodi. I materiali provati includevano materiali insoliti come liquirizia, birra e sciroppo di lampone! Un certo successo fu ottenuto usando una miscela di bromuro nel collodio. Il legante ideale sarebbe stato quello che permetteva di usare le lastre solo quando erano asciutte. Non fu fino al 1871 che la prossima svolta fu raggiunta dal dottor Richard Leach Maddox, quando iniziò ad usare la gelatina.

In realtà, già nel 1850 Robert Bingham aveva suggerito l’uso della gelatina, ma questa idea non era stata presa in considerazione all’epoca, presumibilmente a causa dell’annuncio del processo al collodio l’anno successivo.

La gelatina è una proteina ottenuta dagli animali, trasparente e inodore, utilizzata in diversi processi alimentari. Il primo resoconto del suo uso in fotografia è nel British Journal of Photography dell’8 settembre 1871, quando Maddox suggerì che le sostanze chimiche sensibilizzanti potevano essere rivestite su una lastra di vetro in un’emulsione di gelatina piuttosto che di collodio. Il processo di Maddox, anche se rivoluzionario, era molto più lento del collodio.

Diversi produttori lo sperimentarono, il più riuscito fu Charles Bennett, che nel 1878 annunciò un nuovo processo di gelatina a secco. Questo fu un importante passo avanti, soprattutto perché il processo di Bennett notevolmente migliorò la sensibilità dell’emulsione, riducendo il tempo di esposizione a un decimo di quello richiesto per il collodio. Questo processo:

  • Sollevò i fotografi dalla necessità di portare con sé la propria camera oscura e le sostanze chimiche.
  • L’esposizione poteva ora essere fatta sul posto, lasciando lo sviluppo a molto più tardi.
  • Ha permesso un maggior grado di standardizzazione e un approccio più scientifico alla fotografia.
  • La scienza della sensitometria fu introdotta in questo periodo e cominciarono a comparire i calcolatori di esposizione.

Alla fine di quel decennio, la lastra asciutta aveva sostituito completamente la lastra umida, e nel giro di altri dieci anni, l’emulsione poteva essere spalmata sulla pellicola in celluloide.

La rivoluzione della gelatina a secco non solo trasformò la fotografia rendendola più accessibile e pratica, ma aprì la strada all’era moderna della fotografia su pellicola. La stabilità e la versatilità della gelatina permisero ai fotografi di esplorare nuovi territori e tecniche, spingendo i limiti della creatività e della documentazione visiva. L’introduzione della gelatina a secco segnò l’inizio di un periodo di rapido progresso tecnologico, culminando nell’invenzione della pellicola flessibile, che avrebbe dominato la fotografia per gran parte del XX secolo.

La fotografia al collodio e alla gelatina rappresentano due epoche fondamentali nella storia della fotografia: la prima segnata dall’immediatezza e dalle sfide tecniche della lastra umida, e la seconda caratterizzata dalla praticità e dall’efficienza della lastra asciutta e della pellicola. Questi sviluppi riflettono la continua evoluzione della tecnologia fotografica, guidata dalla ricerca di soluzioni innovative per superare le limitazioni esistenti e migliorare la qualità delle immagini catturate.

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