Il “nuovo futuro”: Blockchain e fotografia
Prima di addentrarci nel binomio blockchain e fotografia, è doveroso partire dalle basi: cos’è la blockchain?
La Blockchain non è altro che una registrazione dei dati delle transazioni, ma che offre una prova verificata di ogni transazione. Pensate ad esempio all’affitto di un appartamento. Si dispone di un contratto concordato e firmato, di una prova di ispezione, di ricevute per il deposito e di una registrazione del primo pagamento. Anche il proprietario dell’appartamento ha una copia di tutti questi dati e probabilmente ce l’ha anche la società di gestione. Ma non tutti hanno esattamente le stesse informazioni, che variano leggermente. E c’è sempre la possibilità che tra due anni, quando vorrete trasferirvi, ci sia una disputa sul deposito, sui termini dell’ispezione o sulle spese di uscita. E poiché tutti hanno versioni leggermente diverse delle stesse informazioni, questa potrebbe essere una situazione lunga, costosa e frustrante.
Se tutti gli elementi dell’affitto fossero su una blockchain, non ci sarebbero discussioni. Tutti avrebbero registrazioni identiche e qualsiasi modifica aggiuntiva, come ad esempio l’aumento dell’affitto, potrebbe essere aggiunta alla blockchain nello stesso modo: ogni blocco contiene la registrazione di una transazione; quindi, ogni volta che viene effettuata una nuova transazione, questa viene registrata e aggiunta alla catena. Alla fine del contratto di locazione, l’accordo sulle condizioni di uscita sarebbe semplice.
Il vero fascino della blockchain, tuttavia, risiede in un concetto fondamentale: il consenso. Poiché tutto ciò che viene scritto su una blockchain è condiviso da migliaia di membri a livello globale, ogni transazione è convalidata da tutti i membri e nulla può essere cancellato. Ciò la rende eccellente per la protezione della proprietà intellettuale. E in tale ambito stanno cominciando ad affacciarsi le prime società che offrono questo servizio per i fotografi.
La premessa alla base del servizio è più o meno la stessa di altri servizi di fotografia stock. Le immagini vengono caricate su un sito web per la vendita e gli acquirenti le scaricano in cambio di una licenza d’uso concordata, ma questa licenza non viene creata né detenuta dal sito web. È invece formata reciprocamente tra acquirente e venditore attraverso un “contratto intelligente” digitale, che risiede sulla blockchain. In realtà, questo avviene automaticamente quando si fa clic sul pulsante “acquista” dopo aver selezionato un’immagine da acquistare dal sito web su cui ci si è appoggiati.
Così, mentre la maggior parte dei servizi di fotografia stock utilizza un servizio di abbonamento e controlla la quantità di denaro per cui le immagini vengono vendute, un sito che offre la blockchain per la fotografia agisce semplicemente come un canale. I fotografi decidono autonomamente quanto far pagare il loro lavoro e gli acquirenti possono “pagare a consumo” per la licenza d’uso delle immagini.
Ma come si fa a proteggere i beni creativi?
Nel complesso panorama della creatività e dell’arte, che comprende anche la vasta sfera della fotografia, i casi di violazione del diritto d’autore emergono come una costante sfida. Questi incidenti spaziano dalle semplici usurpazioni della proprietà intellettuale, in cui le opere dei fotografi e degli artisti vengono impiegate senza l’autorizzazione o una corretta compensazione, alle situazioni più intricate che riguardano il contesto e le modalità d’uso delle immagini stesse.
Tuttavia, nel cuore di un panorama in costante evoluzione grazie all’innovazione tecnologica, sta emergendo un potenziale catalizzatore di trasformazione: l’adozione dei contratti intelligenti basati sulla tecnologia blockchain. Questa nuova forma di accordo contrattuale potrebbe rivelarsi un’autentica svolta nel modo in cui l’industria della fotografia gestisce i diritti d’autore e preserva l’integrità delle opere creative.
I contratti intelligenti, sorta di accordi digitali, rappresentano una pietra miliare nell’evoluzione del concetto di contrattazione. Questi accordi vengono codificati sulla blockchain, una sorta di registro digitale distribuito che traccia le transazioni in modo sicuro e immutabile. Nell’ambito della fotografia, questo significa che gli accordi tra fotografi e acquirenti possono essere registrati in modo permanente e resi facilmente accessibili a entrambe le parti coinvolte.
Le ricadute positive dei contratti intelligenti sono molteplici e di ampia portata. In primo luogo, instaurano un clima di trasparenza nelle transazioni. Le condizioni di utilizzo delle immagini vengono delineate in maniera inequivocabile, evitando ambiguità e interpretazioni fuorvianti. Gli acquirenti possono così avere chiarezza su quali diritti stiano acquistando, mentre i fotografi hanno gli strumenti necessari per far valere i propri diritti in caso di violazioni.
Un ulteriore aspetto fondamentale è la risoluzione delle controversie. I contratti intelligenti presentano un meccanismo efficiente per affrontare eventuali disaccordi. Le informazioni archiviate sulla blockchain sono facilmente accessibili e verificabili, eliminando la necessità di impegnative procedure legali. Questo si traduce in un notevole risparmio di tempo e risorse sia per i fotografi che per gli acquirenti coinvolti nelle controversie.
Ma il valore intrinseco dei contratti intelligenti va oltre. Essi potrebbero catalizzare un autentico cambiamento culturale nell’industria della fotografia e dell’arte. L’adozione diffusa di questa tecnologia potrebbe stimolare un nuovo rispetto per i diritti d’autore, trasformando l’ambiente creativo in uno spazio dove gli artisti si sentono sicuri nell’affermare i propri diritti e nel valorizzare adeguatamente le loro opere.
Note finali
L’aspetto trasgressivo della fotografia digitale era evidente anche prima della sua diffusione: già nel 1982 la rivista National Geographic pubblicò un’immagine alterata delle piramidi egiziane. Poiché la copertina della rivista richiedeva un’immagine verticale, i redattori usarono i primi software di editing digitale per avvicinare le piramidi tra loro molto più di quanto apparissero nella foto originale. La manipolazione delle immagini comunque ha avuto effetti pesanti in tutti i settori, in particolare durante la guerra di Crimea e la guerra civile americana. Nel XXI secolo, le alterazioni sono diventate così frequenti ed evidenti tanto da portare all’istituzione di codici etici per giornalistici destinati a regolare l’alterazione delle immagini digitali. Diversi fotogiornalisti persero il lavoro dopo che le loro foto pubblicate furono scoperte essere state ritoccate digitalmente.
Mentre i fotogiornalisti e i documentaristi reagivano con cautela alla trasformazione del digital imaging, altri tipi di fotografi erano generalmente entusiasti delle possibilità offerte dai computer. Molti artisti che utilizzano la fotografia come mezzo di comunicazione hanno sviluppato approcci creativi che sfruttano la mutevolezza delle immagini alterate digitalmente, estendendo una lunga storia fatta di collage fotografico, doppia stampa e altre forme di manipolazione predigitale. Probabilmente l’impatto più profondo della fotografia digitale è stato il proliferare della condivisione delle immagini: dal 2007, l’anno in cui Apple ha introdotto il suo primo iPhone, gli smartphone divennero onnipresenti, così come le applicazioni di condivisione delle immagini come Facebook, Twitter e Instagram che consentono tutt’ora agli utenti di caricare le immagini dal telefono su Internet in pochi secondi. Uno dei risultati è stato un archivio immenso e quasi insondabile di immagini di eventi mondani e luoghi quotidiani.
Allo stesso tempo, gli usi commerciali, governativi e militari della fotografia si sono ampliati per includere la sorveglianza 24 ore su 24 dei siti pubblici e delle imprese, l’individuazione a distanza degli attacchi missilistici dei droni, database di impronte digitali, ritratti su carte d’identità e lo sviluppo di software di riconoscimento facciale per aiutare l’identificazione di criminali e terroristi
I fotografi hanno reagito all’onnipresenza della fotografia digitale in vari modi. Alcuni, come Sally Mann, hanno ripercorso i processi fotografici del XIX secolo, realizzando dagherrotipi o lavorando con lastre a umido-collodio, o come Chris McCaw che ha riportato in vita la stampa su carta con ingrandimento tipica della metà del XX secolo. I libri fotografici, che si pensava sarebbero diventati obsoleti a causa di immagini online facilmente visibili, hanno conosciuto una crescente popolarità, non solo perché la stampa digitale ha ridotto i costi di pubblicazione, ma anche perché i libri permettono ai fotografi di controllare la sequenza narrativa e il contesto in cui le loro immagini sono viste.
L’avvento della tecnologia digitale ha portato a una convergenza senza precedenti tra fotografie digitali e immagini in movimento, creando un terreno fertile per l’evoluzione della fotografia nel XXI secolo. Questo fenomeno è ulteriormente amplificato dalla crescente popolarità degli strumenti di design web che consentono l’animazione, il controllo del movimento e l’editing audio. Questa fusione di elementi visivi e audio ha creato un nuovo panorama per la fotografia, trasformandola da un medium statico in uno dinamico e coinvolgente.
Nel corso del XXI secolo, la fotografia ha attraversato un notevole processo di trasformazione, abbracciando sia il mondo dell’arte contemporanea che il vasto spazio della comunicazione digitale online. Questa sinergia ha portato a una sfumatura dell’identità della fotografia, dove le immagini fisse e quelle in movimento coesistono in modo fluido e interconnesso.
La fotografia digitale ha aperto nuove possibilità creative, consentendo ai fotografi di sperimentare con la manipolazione delle immagini, la sovrapposizione, gli effetti speciali e molto altro ancora. La sua integrazione con l’animazione e l’editing audio ha aperto la strada a narrazioni visive più complesse ed emozionali. Inoltre, la condivisione istantanea delle immagini sui social media ha accelerato il ciclo di vita delle fotografie, contribuendo a creare una cultura visiva in cui le immagini sono veicoli di espressione personale, comunicazione e storytelling.
Parallelamente, la fotografia digitale ha sfruttato la potenza delle piattaforme online per raggiungere un vasto pubblico. La comunicazione digitale è diventata sempre più visuale, e le immagini sono diventate uno strumento chiave per catturare l’attenzione degli utenti in un flusso costante di contenuti. Questo ha trasformato la fotografia in un elemento essenziale per il branding, la pubblicità e la narrazione visiva nelle strategie di marketing online.
In conclusione, il XXI secolo ha portato una rivoluzione senza precedenti nell’ambito della fotografia. La sua evoluzione in un medium flessibile, dinamico e profondamente interconnesso con l’arte contemporanea e la comunicazione digitale testimonia la sua capacità di adattarsi alle mutevoli esigenze e possibilità offerte dalle nuove tecnologie. La fotografia continua a svolgere un ruolo centrale nell’espressione creativa e nella comunicazione visiva, confermandosi come un mezzo visivamente potente e in continua evoluzione.