La G. Glunz & Sohn venne fondata nel 1860 a Hannover da Georg Glunz, un artigiano specializzato nella lavorazione del legno e nell’assemblaggio di strumenti ottici. Inizialmente, l’azienda si occupava della produzione di fotocamere a cassetta in legno, destinate al mercato locale. Tuttavia, già nei primi anni ’70 dell’Ottocento, Glunz iniziò a sviluppare fotocamere più complesse, come quelle a sviluppo orizzontale, che richiedevano una maggiore precisione meccanica e una lavorazione più raffinata del legno.
Nel 1880, l’azienda introdusse la sua prima fotocamera pieghevole con soffietto in pelle, progettata per lastre 13×18 cm. Questo modello presentava un sistema di messa a fuoco a cremagliera con un rapporto di trasmissione di 1:1, garantendo una precisione di ±0,1 mm. La scelta del soffietto in pelle, sebbene soggetto a usura, permetteva una maggiore flessibilità nella messa a fuoco rispetto ai modelli rigidi.
Innovazioni Tecniche e Produzione di Massa (1900-1920)
All’inizio del XX secolo, la G. Glunz & Sohn si affermò come uno dei principali produttori di fotocamere a lastre in Germania. La sua produzione si concentrò su modelli come il Glunz Mod. 0, una fotocamera a sviluppo orizzontale per lastre 6,5×9 cm. Questo modello era dotato di front rise e cross movements, permettendo una maggiore flessibilità nella composizione delle immagini. L’obiettivo montato era spesso un Meyer Trioplan 105mm f/6.3 o un Carl Zeiss Tessar f/4.5, entrambi di alta qualità e compatibili con otturatori Vario o Ibsor.
Il Glunz Mod. 0 presentava un corpo in legno di noce con rivestimento in pelle antiscivolo, un mirino a pozzetto con vetro smerigliato e una livella a bolla per garantire la perfetta orizzontalità. La singola estensione a soffietto permetteva una messa a fuoco precisa, mentre il sistema di avanzamento delle lastre utilizzava un magazzino rotativo con blocco a molla per evitare errori di caricamento.
La produzione di massa di questi modelli fu resa possibile dall’introduzione di catene di montaggio verticali nello stabilimento di Hannover. Questo processo innovativo permise di ridurre i tempi di produzione e i costi, rendendo le fotocamere Glunz più accessibili al mercato amatoriale. Tuttavia, la qualità costruttiva rimase sempre alta, con un’attenzione particolare alla lavorazione del legno e alla precisione meccanica.
Collaborazioni e Sviluppi Postbellici (1920-1945)
Dopo la Prima Guerra Mondiale, la G. Glunz & Sohn continuò a innovare, introducendo nuovi modelli progettati per soddisfare le esigenze dei fotografi professionisti. La collaborazione con aziende come la Carl Zeiss permise l’adozione di obiettivi di alta qualità, come il Tessar f/4.5, che divenne uno standard per le fotocamere Glunz. Questi obiettivi, noti per la loro nitidezza e la capacità di correggere le aberrazioni cromatiche, contribuirono a consolidare la reputazione dell’azienda nel settore della fotografia professionale.
Durante gli anni ’30, la produzione si concentrò su modelli più compatti e versatili, come la Glunz Mod. 1, che utilizzava pellicola in rullo 6,5×9 cm. Questo modello presentava un sistema di caricamento rapido con dorso intercambiabile e un otturatore Compur con tempi da 1 a 1/250 di secondo. La scelta di utilizzare pellicola in rullo rifletteva la crescente popolarità di questo formato tra i fotografi amatoriali e professionisti.
Tuttavia, con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale, la produzione di fotocamere civili venne drasticamente ridotta. L’azienda fu costretta a convertire parte della sua attività alla produzione bellica, realizzando componenti ottici e meccanici per l’esercito tedesco. Questo periodo segnò un punto di svolta nella storia dell’azienda, che non riuscì a riprendersi completamente dopo la guerra.
Declino e Chiusura (1945-1950)
Nel dopoguerra, la G. Glunz & Sohn affrontò enormi difficoltà. I bombardamenti alleati avevano gravemente danneggiato lo stabilimento di Hannover, e la ricostruzione fu lenta e difficile. La concorrenza di aziende come la Zeiss Ikon e la Voigtländer, che avevano mantenuto una produzione più continua durante il conflitto, rese ancora più arduo il recupero per Glunz.
Nel 1950, l’azienda cessò definitivamente la produzione di fotocamere. La decisione fu influenzata anche dalla crescente popolarità delle pellicole a 35 mm e delle fotocamere reflex, che avevano reso obsolete le vecchie fotocamere a lastre. Nonostante il declino, le fotocamere Glunz rimangono ancora oggi apprezzate dai collezionisti per la loro qualità costruttiva e la precisione meccanica.
Dettagli Tecnici e Innovazioni Specifiche
Le fotocamere Glunz erano note per la loro robustezza e precisione meccanica. Il Glunz Mod. 0, ad esempio, presentava un sistema di messa a fuoco a cremagliera con un rapporto di trasmissione di 1:1, garantendo una precisione di ±0,1 mm. Il telemetro accoppiato utilizzava un prisma di inversione per correggere l’immagine speculare, mentre il vetro smerigliato del mirino era trattato con un rivestimento antiriflesso per ridurre le perdite luminose. L’otturatore Compur era dotato di un sistema di sincronizzazione flash a contatto caldo, permettendo l’uso di lampi al magnesio con tempi di esposizione fino a 1/250 sec.
La Glunz Mod. 1, versione più recente, manteneva la struttura a sviluppo orizzontale ma semplificava la meccanica. L’obiettivo montato era spesso un Meyer Trioplan 105mm f/6.3, noto per la sua qualità ottica a un prezzo inferiore rispetto ai Tessar. La finitura in legno di noce conferiva un aspetto elegante, mentre la manopola dentata per l’avanzamento pellicola sostituiva la manovella ripiegabile dei modelli precedenti.
Nel dopoguerra, l’introduzione del trattamento antiriflesso migliorò la trasmissione luminosa degli obiettivi, riducendo le riflessioni interne e aumentando la nitidezza delle immagini. Tuttavia, la produzione di Glunz non beneficiò di questa tecnologia, poiché l’azienda cessò l’attività prima che potesse essere implementata.