Nel corso del XIX secolo, l’evoluzione della tecnologia ottica e delle apparecchiature legate all’immagine ha dato vita a nuovi orizzonti per la fotografia. In particolare, il medico, fisico e chimico inglese William H. Wollaston si distinse per le sue invenzioni e scoperte che avrebbero contribuito in modo significativo all’affermazione delle apparecchiature ottiche nel mondo della fotografia.
Nel 1806, Wollaston presentò un’invenzione rivoluzionaria: un dispositivo ottico noto come camera lucida. Questo strumento aveva lo scopo di assistere gli artisti nel disegno di paesaggi e oggetti reali. La camera lucida sfruttava una combinazione di specchi e prismi per proiettare l’immagine del soggetto su una superficie su cui l’artista avrebbe potuto tracciare contorni e dettagli. Questo strumento aprì nuove possibilità per la rappresentazione visiva e rappresentò un primo passo verso la sintesi tra tecnologia ottica e arte visiva.
Ma l’innovazione di Wollaston non si fermò qui. Nel 1812, egli apportò un ulteriore miglioramento alla camera lucida. Sostituì la lente convessa che era stata precedentemente aggiunta da Cardano con una lente concavo-convessa. Questa modifica non fu solo un miglioramento ottico, ma rappresentò anche un passo importante verso il principio di funzionamento delle reflex. Le lenti concavo-convesse sono essenziali per la messa a fuoco, consentendo la regolazione della distanza focale e contribuendo alla creazione di immagini nitide e ben definite.
Questi sviluppi, portati avanti da Wollaston, hanno creato le fondamenta per l’evoluzione delle apparecchiature fotografiche. Le sue invenzioni hanno aperto una finestra sulla possibilità di combinare la scienza ottica con l’arte visiva, aprendo il percorso verso le future fotocamere e consentendo agli artisti e ai fotografi di catturare e creare immagini con una precisione e una chiarezza mai viste prima
Il 1819 rappresenta un anno fondamentale nella storia della fotografia, un anno in cui la scoperta di John Herschel avrebbe gettato le basi per la nascita ufficiale di questa nuova forma di arte e tecnologia. Herschel, un noto astronomo, matematico e chimico britannico, fece una scoperta rivoluzionaria che avrebbe cambiato il corso della storia visuale.
La chiave della sua scoperta risiedeva nel trisolfato di sodio, una sostanza che avrebbe svolto un ruolo cruciale nel processo fotografico. Herschel rivelò che il trisolfato di sodio poteva essere utilizzato per fissare definitivamente un’immagine catturata su un foglio imbevuto di nitrato d’argento. Questo passo segnò un punto di svolta perché, grazie al trisolfato di sodio, si poteva stabilizzare l’immagine e preservarla nel tempo, evitando il naturale annerimento che avveniva quando il nitrato d’argento non reagiva alla luce.
Il ruolo del trisolfato di sodio era essenziale: agendo come agente “eliminatore”, questa sostanza rimuoveva l’argento non reattivo alla luce, assicurando che il foglio non si scurisse una volta esposto alla luce solare. In altre parole, il trisolfato di sodio forniva una chiave per preservare l’immagine catturata in modo permanente e fedele. Questa scoperta rappresentò il passaggio finale che portò alla nascita ufficiale della fotografia come forma d’arte e scienza.
L’anno 1819, dunque, segna il momento in cui il puzzle degli sforzi scientifici, delle intuizioni ottiche e delle sperimentazioni chimiche si unì per creare un nuovo modo di vedere e catturare il mondo. La scoperta di Herschel, culminata nel processo di fissaggio dell’immagine attraverso il trisolfato di sodio, segna il momento in cui la fotografia ha veramente fatto il suo ingresso nel mondo, aprendo la strada a un’era di esplorazione visiva senza precedenti. È nata la fotografia.