Wray Ltd nacque nel 1850 a Londra per volontà di William Wray, cresciuto nell’Inghilterra vittoriana collezionando pietre preziose e studiando ottica da autodidatta. I primi laboratori, collocati nella zona di Tottenham Court Road, si specializzarono subito nella produzione di microscopi e telescopi di precisione, strumenti fondamentali per le neonato comunità scientifiche e universitarie inglesi. La scelta di spostare poi la sede a Highgate rispondeva alla volontà di William di mettere a disposizione degli artigiani macchine utensili dedicate, capaci di effettuare torniture di estrema accuratezza per montature e ingranaggi ottici.
Nei primi anni di attività, ogni lente veniva ricavata da blocchi di vetro di fabbricazione locale, fusi in fornaci a combustibile solido e sottoposti a processi di molatura e lucidatura manuali. Le ottiche venivano poi valutate su tavoli di prova con reticoli di risoluzione fino a 100 linee per millimetro e confrontate con modelli di riferimento francesi e tedeschi. Sul versante meccanico, i soffietti per i primi apparecchi fotografici e per le ottiche a basso ingrandimento furono realizzati con tessuto cerato e gomma vulcanizzata tagliati a strati multipli, secondo una tecnica che garantiva una tenuta alla luce impeccabile per oltre cinquemila cicli di apertura e chiusura.
Verso la metà degli anni Ottanta dell’Ottocento, la crescente diffusione della fotografia su lastre di vetro spinse Wray a entrare nel settore fotografico, sfruttando le competenze già acquisite nella produzione di ottiche per microscopi. Nel 1885 la casa iniziò a produrre i primi obiettivi succedanei ai Rapid Rectilinear—detti Detective—e fu così che il nome Wray iniziò a comparire sui cataloghi delle case inglesi come fornitore di lenti per macchine fotografiche di fascia alta. Questo passaggio da semplicità a complessità ottica rappresenta il primo atto di una lunga evoluzione che avrebbe portato Wray a diventare sinonimo di precisione meccanica e eccellenza ottica nel Regno Unito.
L’età dell’oro delle lenti Wray: innovazioni tecniche e diversificazione (1885–1939)
L’adozione di lenti anastigmatiche fu la pietra miliare dello sviluppo di Wray tra fine Ottocento e primi del Novecento. Basandosi sui modelli europei, Wray introdusse la linea Lustrar, costituita da quattro elementi disposti secondo lo schema positivo-negativo-negativo-positivo e corretta per aberrazioni sferiche e cromatiche, con aperture tipiche f/4,8–f/6,3. Queste ottiche trovarono immediata applicazione non solo nelle camera obscura amatoriali, ma anche nei proiettori cinematografici del primo cinema muto britannico, grazie a un trattamento antiriflesso primitivo ottenuto con immersioni in solfuro di cadmio.
Negli anni Venti la gamma Wray si arricchì con una linea dedicata alla fotografia aerea e alla ricognizione: nacquero obiettivi a lunga focale da 300 mm fino a 900 mm, caratterizzati da un rapporto di apertura relativamente rapido (f/8–f/10) e da un’elevata resistenza alle vibrazioni grazie a guide telescopiche e ammortizzatori a molla. Il chimico ottico Charles G. Wynne, entrato in azienda nel 1943, portò un contributo fondamentale progettando un teleobiettivo 64 mm f/0,71 per la radiografia cinematografica, un’innovazione che riduceva i tempi di esposizione di un fattore otto rispetto a un normale f/2,0, sfruttata per gli screening di massa contro la TBC negli anni Cinquanta.
Sul versante meccanico Wray perfezionò i propri otturatori a tendina metallica, sia nella serie Optimo per grandi formati sia nelle versioni compatte per cineprese 16 mm. Una delle conquiste più significative fu l’introduzione di un sistema di sincronizzazione flash pneumatico sulla silhouette degli otturatori Alphax e Betax, che garantiva sincronismi entro ±1/150 di secondo. Parallelamente, la produzione di binocoli e ingranditori testimoniò la capacità di Wray di diversificare i propri mercati, sempre mantenendo come faro la qualità costruttiva britannica.
Wrayflex e la sfida delle SLR: la ricostruzione postbellica e il panorama anni Cinquanta (1950–1965)
All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, Wray Ltd rilanciò la propria immagine presentando la Wrayflex, la prima e unica SLR full-frame 35 mm britannica, incarnazione della volontà di competere con Leica e Contax. Il modello I faceva uso di un otturatore a soffietto Unilite 50 mm f/2 e offriva un mirino reflex con vetro smerigliato, ingrandimento 0,8×, e un contafotogrammi automatico integrato. La reflex II, introdotta nel 1954, migliorò il mirino con pentaprisma metallico e un sistema di avanzamento a crociera che riduceva il rumore di scatto.
La Wrayflex incontrò però difficoltà di mercato: i volumi di produzione limitati (meno di 3.000 unità in totale), i costi elevati dovuti all’impostazione verticalmente integrata e la crescente concorrenza giapponese misero a dura prova l’azienda di Bromley. Nonostante ciò, gli ingegneri Wray riuscirono a sviluppare una serie di ottiche intercambiabili quali il Lustrar f/3,5 35 mm, il Lustrar f/4,5 135 mm e il Supar f/4,5 per ingrandimenti, tutte con trattamento multistrato applicato in camera a vuoto. Questi obiettivi vennero apprezzati per l’elevata nitidezza e la resistenza all’usura dovuta alle cinque fasi di lucidatura e alla verniciatura a polveri delle montature.
Sul piano elettronico, sebbene Wray fosse nota per la meccanica, negli anni Cinquanta fu intrapresa una collaborazione con Camden Instruments per introdurre nei prototipi Wrayflex un esposimetro a cellula al selenio direttamente nel dorso macchina, anticipando di anni la diffusione dell’esposizione semiautomatica. L’iniziativa, pur rimasta su scala ristretta, confermò la capacità dell’azienda di sperimentare in settori tradizionalmente dominati da grandi gruppi.
Declino, acquisizione e lascito tecnico (1965–1971)
Dal 1965 in avanti Wray Ltd dovette confrontarsi con un mercato sempre più globalizzato, dominato da volumi di produzione elevati e da costi di manodopera più bassi in Asia. Gli sforzi per ridurre i prezzi e semplificare le linee produttive ottennero un risultato parziale: la riduzione delle tolleranze dall’originaria soglia di 0,02 mm a 0,05 mm rese più economico montare ottiche, ma penalizzò la qualità ottica che aveva fatto la fama del marchio.
Nel 1971 Wray fu assorbita da Ilford Photo, che ne mantenne il catalogo di lenti da ingrandimento e di otturatori a catalogo, ma chiuse l’attività di camera e reflex a Bromley.