La Bullard Camera Company fu una manifattura statunitense fondata nel corso degli anni ’80 dell’Ottocento a Chicago, Illinois, da Orrin C. Bullard, figura eclettica di inventore, meccanico e imprenditore. La sua attività, documentata con continuità tra il 1883 e il 1912, si inserisce in un contesto nordamericano in rapido mutamento, in cui la fotografia stava passando da pratica specialistica a uso sempre più diffuso, anche grazie all’introduzione del roll film e delle macchine a caricamento semplificato.
Orrin C. Bullard, nato nel 1848 a Westfield, Massachusetts, e trasferitosi a Chicago dopo il Grande Incendio del 1871, si formò inizialmente come tornitore e meccanico di precisione. Intorno al 1879, cominciò a lavorare su meccanismi ottici e meccanici per camere fotografiche, brevettando dispositivi per l’avanzamento della pellicola e per il riarmo automatico dell’otturatore. Queste invenzioni lo portarono alla fondazione ufficiale della Bullard Camera Company nel 1883, con officina e showroom su Wabash Avenue, in un quartiere di Chicago già denso di attività fotografiche, distributori e agenti.
Il nome Bullard iniziò a comparire in riviste tecniche e cataloghi commerciali già dal 1884, in particolare in relazione a un’innovativa fotocamera reflex a rullo verticale, molto diversa dalle soluzioni dominanti dell’epoca, che impiegavano ancora lastre singole in chassis rigidi. Proprio questa fotocamera, in seguito conosciuta come “Bullard Reflector”, divenne il marchio distintivo dell’azienda, contribuendo a renderla nota a livello nazionale tra fotografi itineranti, ritrattisti e operatori di eventi.
A differenza di colossi come Eastman o Anthony & Scovill, la Bullard Camera Company rimase sempre una realtà di medie dimensioni, improntata sull’innovazione ingegneristica e sulla produzione semi-industriale, rivolta a un pubblico professionale e semi-professionale. Nonostante ciò, l’impatto del design di Bullard sulla fotografia reflex di fine Ottocento fu profondo e anticipatore.
La Bullard Reflector e le innovazioni tecniche
Il prodotto simbolo della Bullard Camera Company fu senza dubbio la Bullard Reflector Camera, introdotta nel 1889 come una delle prime reflex a rullo verticali completamente autonome, un sistema altamente innovativo per l’epoca. Si trattava di un apparecchio reflex monoculare, a sviluppo verticale, dotato di specchio oscillante, mirino a pozzetto e pellicola in rullo, racchiuso in un corpo in legno duro rivestito in pelle o ebanite.
La Bullard Reflector fu progettata per offrire un sistema reflex a pellicola capace di visione continua, grazie a un meccanismo interno brevettato che riportava automaticamente lo specchio in posizione dopo lo scatto. Il formato di registrazione era inizialmente 3¼ x 4¼ pollici su pellicola in bobine fornite dalla stessa Bullard, con l’opzione di usare carta sensibilizzata o pellicola nitrocellulosica, a seconda della disponibilità.
Il corpo macchina era compatto ma robusto, con meccanismi interni in ottone e acciaio trattato, costruiti con tolleranze meccaniche elevate. La struttura verticale consentiva una visione simile a quella delle reflex moderne: l’immagine, riflessa da uno specchio a 45°, veniva proiettata su un vetro smerigliato superiore, protetto da un coperchio incernierato che fungeva anche da paraluce. Il caricamento del rullo avveniva tramite sportello posteriore, e il meccanismo di avanzamento pellicola era collegato a un sistema di contapose meccanico a ruota dentata, altamente preciso.
Dal punto di vista ottico, le prime Bullard Reflector erano equipaggiate con obiettivi a menisco semplice o obiettivi acromatici Bullard, successivamente sostituiti da lenti di qualità superiore fornite da Darlot, Bausch & Lomb o Gundlach. L’otturatore centrale, azionato a leva o a cordicella, consentiva tempi di esposizione variabili da circa 1/10 a 1 secondo, con possibilità di posa B (Bulb).
Una delle innovazioni più notevoli era l’integrazione di un sistema reflex con caricamento rapido e mirino fisso, che permise a molti operatori dell’epoca di scattare fotografie in rapida successione, in eventi sportivi, fiere o manifestazioni civili. Alcuni modelli furono commercializzati con l’etichetta “Press Reflector”, e pubblicizzati come strumenti ideali per reporter e cronisti.
Dal 1893 al 1905, l’azienda introdusse numerosi miglioramenti al modello base, tra cui il mirino ingranditore a lenti multiple, l’otturatore rotativo a tendina e la compatibilità con pellicole rollfilm Eastman, ormai divenute lo standard. Alcuni modelli vennero equipaggiati con fissaggio a baionetta, un’anticipazione del futuro sistema modulare delle fotocamere reflex del XX secolo.
Il successo iniziale della Bullard Camera Company fu legato alla combinazione di ingegneria innovativa e capacità commerciale, in un periodo in cui la fotografia reflex era ancora marginale e le soluzioni portatili su pellicola erano in pieno sviluppo. L’azienda partecipò all’Esposizione Colombiana di Chicago del 1893, dove ottenne un riconoscimento nella categoria “Macchine fotografiche a rullo di nuova concezione”. Seguì una fase di relativa espansione, con distribuzione attraverso agenti regionali e punti vendita specializzati in fotografia tecnica.
Bullard cercò anche accordi con distributori europei, in particolare nel Regno Unito e in Germania, ma i costi elevati e la complessità del sistema limitarono l’adozione oltre oceano. L’introduzione, a partire dal 1895, di nuove fotocamere più leggere e versatili da parte di Kodak, Ansco e altri produttori cominciò a erodere la base clienti della Bullard Camera Company.
Dal 1905 la produzione diminuì sensibilmente. I tentativi di modernizzazione, tra cui un prototipo Bullard Reflex Model C in alluminio pressofuso, non riuscirono a guadagnare mercato. L’ultimo catalogo conosciuto dell’azienda risale al 1912, e poco dopo se ne perdono le tracce nei registri industriali di Chicago. Si ritiene che l’azienda sia stata chiusa tra il 1913 e il 1915, forse a seguito della crisi economica prebellica e dell’impossibilità di competere con le nuove fotocamere compatte a mirino galileiano.
Oggi gli apparecchi Bullard Reflector sono molto rari e particolarmente ambiti dai collezionisti di reflex primitive. La struttura verticale, la qualità dei materiali e l’unicità meccanica li rendono esemplari interessanti per musei e raccolte private. Il George Eastman Museum di Rochester conserva due esemplari funzionanti, mentre altri sono visibili in collezioni universitarie e archivi fotografici storici americani.
Una Bullard Reflector in buone condizioni, con componenti originali, può superare i 5.000 dollari in aste internazionali. Versioni marcate “Press” o “Improved Model 1901” sono ancora più rare, spesso accompagnate da documentazione storica, custodie rigide e libretti d’uso con istruzioni per il caricamento.
Le fotocamere Bullard rappresentano una pietra miliare nell’evoluzione del sistema reflex a pellicola. Pur non avendo avuto la diffusione commerciale delle rivali, anticiparono molte delle soluzioni tecniche adottate decenni più tardi dalle reflex 35mm del dopoguerra.

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