Il formato 127 fu introdotto da Eastman Kodak nel 1912, in concomitanza con il lancio della fotocamera Vest Pocket Kodak. Questo nuovo tipo di pellicola, largo 46 mm, era progettato per offrire una soluzione più compatta rispetto al formato 120, mantenendo comunque una qualità d’immagine superiore rispetto al nascente formato 35 mm. La pellicola 127 era avvolta su bobine e dotata di una carta protettiva con numeri stampati per facilitare l’avanzamento manuale del film.
Il formato originale prevedeva otto esposizioni di dimensioni 4×6,5 cm, ma nel corso degli anni furono introdotte varianti che permettevano 12 esposizioni da 4×4 cm o 16 da 3×4 cm, per adattarsi alle esigenze dei consumatori e alle innovazioni delle fotocamere. Negli anni ’30, durante la Grande Depressione, la necessità di economizzare portò alla diffusione di fotocamere che sfruttavano al massimo la pellicola, come la Zeiss Ikon Kolibri, che offriva 16 esposizioni per rullino.
Una caratteristica distintiva delle prime pellicole 127 fu l’introduzione della funzione Autographic da parte di Kodak, che permetteva ai fotografi di scrivere annotazioni direttamente sulla pellicola attraverso una finestra speciale nella fotocamera. Questa innovazione, sebbene affascinante, ebbe una diffusione limitata e fu presto abbandonata.
Evoluzione delle fotocamere 127
Le prime fotocamere progettate per il formato 127 erano prevalentemente modelli pieghevoli, come la Vest Pocket Kodak, che offrivano portabilità e facilità d’uso. Negli anni successivi, il formato 127 fu adottato da numerosi produttori, portando alla creazione di una vasta gamma di fotocamere, dalle più semplici alle più sofisticate.
Negli anni ’50, il formato 127 conobbe una nuova popolarità grazie alla produzione di fotocamere Twin-Lens Reflex (TLR) compatte, come la Rolleiflex Baby e la Yashica 44. Queste fotocamere utilizzavano la pellicola 127 per produrre immagini quadrate da 4×4 cm, note come Superslide, che potevano essere proiettate utilizzando proiettori standard per diapositive da 35 mm, offrendo una qualità superiore.
Parallelamente, furono introdotte fotocamere più economiche e semplici, destinate al grande pubblico. Un esempio emblematico è la Kodak Brownie 127, lanciata nel 1952, che divenne estremamente popolare grazie alla sua semplicità d’uso e al prezzo accessibile. Dotata di un obiettivo menisco da 65 mm f/14 e un otturatore a singola velocità di 1/50 sec, la Brownie 127 fu prodotta in milioni di esemplari e contribuì significativamente alla diffusione della fotografia amatoriale.
Altri produttori, come Bencini con la serie Comet, Zeiss Ikon con la Kolibri, e Detrola, contribuirono alla diversificazione dell’offerta di fotocamere 127, proponendo modelli con caratteristiche tecniche e design differenti, per soddisfare le varie esigenze dei fotografi.
Specifiche tecniche e varianti del formato 127
La pellicola 127 è una pellicola in rullo con supporto cartaceo, larga 46 mm. A seconda della fotocamera utilizzata, poteva produrre negativi di diverse dimensioni:
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4×6,5 cm: formato originale, otto esposizioni per rullino.
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4×4 cm: dodici esposizioni, utilizzato principalmente nelle fotocamere TLR compatte.
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3×4 cm: sedici esposizioni, introdotto per massimizzare l’efficienza durante periodi di crisi economica.
Le fotocamere 127 variavano notevolmente in termini di caratteristiche tecniche. Alcune offrivano controlli manuali per l’esposizione, obiettivi intercambiabili e mirini sofisticati, mentre altre erano progettate per la massima semplicità , con messa a fuoco fissa e otturatori a velocità singola.
Un aspetto interessante del formato 127 era la possibilità di ottenere diapositive di alta qualità , note come Superslide, che, grazie alle dimensioni maggiori rispetto alle diapositive da 35 mm, offrivano una resa visiva superiore, particolarmente apprezzata per le proiezioni.
Declino e produzione attuale della pellicola 127
Nonostante la popolarità raggiunta, il formato 127 iniziò a declinare con l’avvento di formati più pratici e automatizzati. Nel 1963, Kodak introdusse il formato 126, seguito nel 1972 dal 110, entrambi caratterizzati da cartucce pre-caricate che semplificavano notevolmente il caricamento della pellicola nelle fotocamere. Queste innovazioni, unite alla crescente diffusione delle fotocamere 35 mm, portarono a una progressiva diminuzione dell’interesse per il formato 127. La produzione di pellicola 127 da parte di Kodak cessò definitivamente nel 1995.
Tuttavia, il formato 127 non è scomparso del tutto. Alcuni produttori indipendenti, come Rollei, continuano a offrire pellicole 127, sebbene in quantità limitate e a prezzi più elevati. Inoltre, è possibile trovare pellicole 127 scadute o ricaricate manualmente da appassionati, che utilizzano pellicole 120 tagliate e riavvolte su bobine 127. Queste pratiche richiedono una certa esperienza e attenzione, ma permettono agli appassionati di continuare a utilizzare le loro fotocamere vintage.