La Boston Camera Company fu una manifattura statunitense attiva nella seconda metà del XIX secolo, fondata intorno al 1872 a Boston, Massachusetts, in un’epoca in cui gli Stati Uniti stavano attraversando una trasformazione profonda sia nell’ambito industriale che fotografico. L’azienda venne costituita da un gruppo di imprenditori locali legati all’ambiente tecnico e meccanico del New England, tra cui si distinguono i nomi di Henry H. Pierce e Samuel Whitman, già attivi nel campo della produzione di strumenti ottici e di precisione.
L’intento dei fondatori era quello di dare vita a una realtà manifatturiera in grado di competere con i grandi nomi dell’Est Coast, come Scovill, Anthony, e Sawyer’s, offrendo però prodotti tecnicamente raffinati, adatti a un pubblico professionale e semi-professionale. La Boston Camera Company si insediò inizialmente in un modesto laboratorio meccanico nei pressi di Tremont Street, per poi trasferirsi in un’area più ampia a South Boston entro il 1875, in grado di ospitare anche falegnameria, reparto metalli, laboratorio ottico e officina per assemblaggio e collaudo.
Fin dai primi anni, la Boston Camera Company si concentrò sulla produzione di macchine fotografiche a soffietto per lastre di vetro, destinate prevalentemente a studi fotografici, istituti scolastici e agenzie di documentazione. Il mercato della costa orientale degli Stati Uniti offriva ampi margini di crescita, ma era anche fortemente competitivo, con decine di marchi attivi tra New York, Filadelfia e Boston stessa. In questo panorama, la Boston Camera Company si distinse per l’estrema cura nella lavorazione del legno, l’uso di componenti in ottone lucidato, e l’introduzione di sistemi di regolazione fine per la messa a fuoco e l’inclinazione del piano sensibile.
L’azienda ottenne i primi riconoscimenti nel 1876 in occasione della Philadelphia Centennial Exhibition, dove presentò due modelli da studio e uno portatile, ottenendo una menzione speciale per “la coerenza geometrica della struttura meccanica e l’eleganza costruttiva”. Da allora, il nome Boston Camera Company comparve regolarmente nei listini delle grandi case di distribuzione come E. & H.T. Anthony, G. Gennert e Scovill Manufacturing, sia come marchio autonomo sia come sub-brand per fotocamere commissionate.
Il catalogo della Boston Camera Company si sviluppò attorno a tre linee principali di prodotto: le camere da studio, le camere portatili da campo, e una serie di accessori e strumenti da laboratorio fotografico. La costruzione era rigorosamente manuale, e ciascun apparecchio veniva assemblato su ordinazione o in lotti limitati, numerati e accompagnati da certificato di garanzia. La casa non produsse mai su vasta scala, mantenendo un’impronta artigianale e specialistica.
Uno dei modelli più noti fu la “Boston View Camera No. 3”, una fotocamera da studio a soffietto per lastre da 8×10 pollici, costruita in legno di ciliegio o mogano lucidato a mano, con finiture in ottone pieno e meccanismi di traslazione su cremagliere di precisione. Dotata di basculaggio anteriore e posteriore, messa a fuoco micrometrica e guida di scorrimento su doppio binario, era pensata per un utilizzo professionale in contesti statici. Il vetro smerigliato posteriore era protetto da uno sportello a battente in noce con chiusura a leva, e il piano ottico anteriore era dotato di flangia intercambiabile per accogliere obiettivi di diverse marche, principalmente Darlot, Ross e Voigtländer.
Il soffietto in pelle gommata, cucito a mano, permetteva un’estensione fino a 24 pollici, rendendo l’apparecchio adatto anche alla ripresa di ritratti ravvicinati o composizioni prospettiche. Il sistema di blocco delle lastre adottava il modello a doppio chassis scorrevole, con guida in ottone e sistema di centratura automatica. Alcuni modelli successivi, come la “Boston Compact 5×7”, introducevano soluzioni più leggere per l’uso in esterni, con struttura pieghevole e treppiede integrabile, mantenendo però gli standard elevati di precisione e stabilità.
Accanto alla produzione di camere, la Boston Camera Company realizzava anche accessori per la camera oscura, tra cui telai da stampa a contatto, pressafilm, telai di lavaggio, esposimetri a clessidra, e otturatori a ghigliottina sincronizzabili con sorgenti a gas o luce naturale. La casa fu tra le prime a proporre un kit da ritratto ambulante, composto da fotocamera 6.5×8.5, tenda da campo, banco da sviluppo pieghevole e illuminazione a specchio parabolico.
Una caratteristica distintiva delle fotocamere Boston era la marcatura seriale incisa a fuoco sul legno, accompagnata da una placca in ottone smaltato con numero di modello e firma del tecnico responsabile dell’assemblaggio. Questo aspetto ha oggi grande valore per i collezionisti, in quanto consente una precisa datazione cronologica dei pezzi superstiti.
Le ottiche erano quasi sempre acquistate da fornitori esterni, ma tarate e collaudate internamente. Non risulta che l’azienda abbia mai prodotto obiettivi propri, anche se in alcune versioni speciali appare la dicitura “Fitted and corrected by Boston Camera Co.”, indicante un’operazione di centraggio e ricalibrazione meccanica.
Il declino della Boston Camera Company si colloca intorno al 1895, in parallelo al cambiamento strutturale dell’industria fotografica statunitense, che stava progressivamente abbandonando il modello artigianale per abbracciare una produzione di massa, più rapida, più leggera e più economica. Con l’ascesa di marchi come Kodak, Blair e Premo, e la diffusione della fotografia a rullino, l’interesse per le grandi camere a soffietto cominciò a scemare anche tra i professionisti.
Un’altra causa fu l’incapacità dell’azienda di modernizzare la propria linea produttiva: i modelli continuavano a essere realizzati con tecniche e materiali che, seppur eccellenti, risultavano costosi e poco competitivi. L’ultimo catalogo conosciuto è datato 1894, e riporta solo tre modelli in produzione attiva. Nel 1896 l’azienda fu formalmente sciolta, e parte del magazzino venne acquistato dalla Blair Camera Company, che riutilizzò alcune componenti meccaniche e chassis in modelli propri nei primi anni del Novecento.
Oggi gli apparecchi Boston Camera Company sono estremamente rari, ma ancora reperibili in collezioni storiche e musei tecnici. Esemplari restaurati si trovano al George Eastman Museum di Rochester, al Smithsonian National Museum of American History, e in alcune collezioni private in Massachusetts e Rhode Island. La qualità dei materiali, la ricercatezza estetica e la presenza di numerazioni seriali rendono ogni esemplare un documento di grande valore per lo studio della fotografia americana di fine Ottocento.
Nei mercati di antiquariato specializzato, una Boston View Camera completa, con ottica originale e chassis in legno, può raggiungere valori compresi tra 2.000 e 4.500 dollari, a seconda delle condizioni e della tracciabilità storica. I pezzi accompagnati da manuali d’uso o documentazione commerciale originale possono superare tali cifre.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
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