La Aiken-Gleason Camera Company nacque in origine nel 1893, fondata a Onalaska, Wisconsin, da Eugene P. Gleason, in collaborazione con suo suocero Frank Aiken, quest’ultimo già coinvolto nel settore del legname e dotato di competenze meccaniche. Il primo prodotto dell’azienda fu la fotocamera denominata “Comet”, offerta al prezzo simbolico di un dollaro, ed intesa come modello accessibile e semplice per il fotografo amatoriale. Questo strumento impiegava lastre essiccate in formato 4×5 pollici (circa 10×12–13 cm) o film tagliato, e presentava un corpo in legno rivestito in pelle, tipico dell’epoca.
La meccanica interna del Comet includeva un otturatore di sicurezza a tendina, addestrato mediante una ghiera filettata, capace sia di posa libera (“time”) sia di scatto istantaneo (“instant”) tramite leva laterale. L’ottica era un singolo obiettivo acromatico, che garantiva ampia profondità di campo e nitidezza discreta. Il mirino comprendeva due finestrelle (orizzontale e verticale) e il dorso era dotato di vetro smerigliato per la messa a fuoco, particolarità notevole per un’epoca dominata da camere box rigide.
Nel 1896 la società si incorporò come “Aiken-Gleason Co.” e trasferì la produzione a La Crosse, nello stato del Wisconsin, in una nuova sede industriale all’angolo tra Seventh e La Crosse Street. Qui vennero sviluppati altri modelli in rapida successione: Improved Comet, Crescent, La Crosse, Peek-a-Boo, Cycle Peek-a-Boo e un modello denominato Snapshot, tutti prodotti tra il 1896 e il 1898. Le versioni avanzate introducevano miglioramenti tecnici quali magazine per lastre multiple, doppio mirino, ottiche leggermente più sofisticate e un rivestimento in pelle strutturata chiamata “seal grain”.
Il modello Crescent (circa 1897), venduto a circa 2 USD, adottava un obiettivo acromatico importato, spesso con montatura in ottone, e produceva lastre di formato 3″×3½″. Era un box camera essenziale ma apprezzato per la qualità dell’ottica, destinato a coloro che cercavano un equilibrio tra prezzo e resa. Poco dopo, la Peek-a-Boo (circa 1898) fu progettata come camera magazzino a doppie lastre, disponibile in tre versioni (No. 1, 2 e 3), con formati che variavano dai 3¼″×4¼″ del No. 2 al 4″×5″ del No. 3. Equipaggiata con lente menisco-acromatica, aperture a diaframma variabili, doppio mirino e otturatore di sicurezza migliorato, la Peek-a-Boo rappresentava l’apice dell’innovazione meccanica del marchio.
Parallelamente fu introdotto il modello Cycle Peek-a-Boo, progettato per ciclisti grazie a uno chassis compatto (circa 5,5″×6,5″) con bellow retrattile e custodia integrata, anch’esso equipaggiato con ottiche acromatiche e otturatore con scatto a pulsante. Queste caratteristiche lo resero adatto a tecnologie di trasporto in rapido sviluppo, come la bicicletta, da cui deriva il nome.
Nel 1901 la società cambiò nome in Imperial Camera & Manufacturing Company, presumibilmente in seguito all’uscita di Frank Aiken dall’azienda. La produzione di camere perse ritmo: l’azienda incontrò difficoltà economiche e venne acquisita nel 1903 dalla Century Camera Company di Rochester, New York, che a sua volta venne incorporata da Eastman Kodak. Ciò segnò la fine dell’esperienza come impresa indipendente di produzione fotografica su scala industriale nel Midwest.
Innovazioni tecnologiche e analisi meccanica dei modelli
Le camere prodotte da Aiken-Gleason presentavano un approccio tecnico orientato alla semplicità operativa e alla robustezza meccanica, ma con cifre tecniche che le posizionavano in modo competitivo sul mercato amatoriale di fine Ottocento. Il Comet, ad esempio, offre una struttura in legno verniciato, rivestita in pelle, con dimensioni pari a circa 5⅜″×7″×9¼″ e peso contenuto. Il supporto per tre holder/glass plate la rendeva versatile, mentre il vetro smerigliato di messa a fuoco era una caratteristica avanzata rispetto alle box camera più rudimentali.
L’otturatore del Comet impiegava un sistema a tamburo con slitta a tendina, regolabile con ghiera, offrendo selezione di posa lunga (“time”) o scatto istantaneo. Questo modello disponeva anche di due mirini ottici (per composizione orizzontale e verticale) e permetteva la lettura del progresso del film dalle finestrelle posteriori, anticipando soluzioni evolute di altri marchi. Le sue matrici di scatto erano composte generalmente da rollfilm 26×30 mm o 28×28 mm, come confermato dalle vendite moderne.
Il Crescent, seppur ancillare rispetto alla Comet, rappresentava un notevole passo in avanti dal punto di vista estetico e costruttivo. Misurava circa 6½″×4″×4″, con ottica acromatica importata, rivestimento “seal grain” e prezzo di vendita di circa 2 USD. Sebbene mantenesse la camera in stile box, offriva migliore qualità ottica e un design più raffinato.
La serie Peek-a-Boo introduceva un sistema a magazine per lastre multiple, importante evoluzione per la produzione amatoriale, offrendo una palette di formati (dal 3¼″×4¼″ al 4″×5″). Questi modelli avevano diaframmi variabili, una caratteristica non comune nelle box rigide, ed erano dotati di due mirini ottici ed un otturatore di sicurezza sviluppato internamente, in grado di garantire tempi di posa controllabili e uno scatto istantaneo via pulsante superiore, opzione ergonomica avanzata.
Nel modello grande (No. 3), il passaggio al formato 4×5″ comportò l’adozione di strutture più solide, dimensioni aumentate e migliori materiali, garantendo compatibilità con supporti standard (ad es. Perfection Junior Dry Plate). La presenza di rivestimento in pelle, bellow laterale o posteriore (nei modelli Cycle), doppi attacchi per treppiede e componenti in ottone lucidato elevava sensibilmente la qualità percepita, pur mantenendo il prezzo intorno ai 4–5 USD.
Il Cycle Peek-a-Boo si distinse per il bellow retrattile e la custodia che si fissava al telaio della bicicletta, fornendo una soluzione immediata per la fotografia in movimento. Le dimensioni compatte non sacrificarono gli equilibri meccanici: il telaio era sufficientemente robusto da resistere alle vibrazioni da strada, mentre l’ottica acromatica e l’otturatore mantenevano prestazioni adeguate. Il Cycle Peek-a-Boo dimostra l’orientamento dell’azienda verso la mobilità tecnologica emergente, anticipando l’ergonomia urbana e sportiva.
Il valore attuale di questi strumenti, confermato da siti di collezionismo, è variabile. Ad esempio, la Comet si colloca tra i 200–500 USD in funzione delle condizioni; il Snapshot (modello simile) è stimato tra 240–360 USD. I modelli di fascia alta, come la Peek-a-Boo, possono raggiungere 500 USD o più se integri e perfettamente funzionanti. Le camere Cycle sono meno frequenti e più ricercate dai collezionisti.