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Lamperti & Garbagnati

La Lamperti & Garbagnati rappresenta una delle realtà più importanti e innovative nella storia della fotografia italiana tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento. Fondata a Milano nel 1883 da Gioachino Garbagnati (1844–1919) e Edoardo Lamperti (1846–1936), l’azienda si specializzò nella produzione di apparecchi fotografici professionali e amatoriali, nonché nella distribuzione di materiali e accessori di alta qualità. La sua attività si sviluppò in un contesto industriale italiano in rapida crescita, con un’attenzione particolare alla qualità artigianale e all’innovazione tecnica, che la portarono a essere riconosciuta come uno dei principali produttori di fotocamere da studio e portatili del periodo.

Origini e sviluppo iniziale

La nascita della Lamperti & Garbagnati risale al 1883, quando Edoardo Lamperti, tecnico esperto, e il commerciante Gioachino Garbagnati rilevarono una piccola attività commerciale nel campo della fotografia, originariamente gestita da Gerolamo Brioschi a Milano. La nuova società si concentrò immediatamente sulla produzione di apparecchi fotografici destinati a un uso professionale, con particolare attenzione alle fotocamere per la ripresa di “carte de visite”, molto diffuse nell’Ottocento.

Tra i modelli più originali prodotti in questo periodo vi era una fotocamera dotata di sei obiettivi Darlot, capace di scattare sei immagini simultanee o in pose diverse dello stesso soggetto. Questo tipo di apparecchio rispondeva alla moda del ritratto multiplo, una pratica resa celebre da André Adolphe Eugène Disdéri, e dimostrava la capacità dell’azienda di innovare tecnicamente per rispondere alle esigenze del mercato.

A partire dal 1892, la produzione si ampliò includendo strumenti per uso non solo professionale ma anche amatoriale. Tra questi spiccava la cosiddetta “Istantanea a ripetizione”, una fotocamera di tipo detective che permetteva un cambio rapido delle lastre. Si trattava sostanzialmente di una box nella quale potevano essere caricate più lastre, utilizzabili in successione tramite una leva che faceva cadere la lastra esposta e metteva in posizione quella successiva. Questo sistema anticipava i futuri meccanismi di caricamento rapido e rappresentava un importante passo verso la fotografia più dinamica e versatile.

Parallelamente, Lamperti & Garbagnati produceva anche fotocamere pieghevoli (folding) per lastre di vari formati, a partire dal 9×12 cm, realizzate con legni pregiati come noce e mogano e dotate di soffietti in pelle. Questi modelli erano apprezzati per la loro robustezza e qualità costruttiva, e rispondevano alle esigenze sia degli studi fotografici che dei fotografi itineranti.

Collaborazioni e distribuzione

Un elemento chiave del successo di Lamperti & Garbagnati fu la sua capacità di stringere accordi con importanti produttori internazionali. L’azienda divenne distributore esclusivo in Italia di marchi prestigiosi come Taylor & Hobson, azienda britannica nota per i suoi obiettivi di alta qualità. Gli obiettivi Cooke Series II e gli otturatori Thornton Pickard Time & Instantaneous venivano spesso montati sulle fotocamere prodotte o commercializzate da Lamperti & Garbagnati, garantendo così un livello qualitativo elevato e una buona reputazione sul mercato.

Questa rete di collaborazioni permise all’azienda di offrire un catalogo completo che comprendeva non solo fotocamere, ma anche materiali chimici per lo sviluppo, carte fotografiche (come la celebre Sakura), filtri e accessori per la camera oscura, posizionandosi come un fornitore integrato per studi fotografici professionali.

Riconoscimenti e produzione militare

Nel 1898, in occasione dell’Esposizione Generale Italiana tenutasi a Torino, Lamperti & Garbagnati ricevette il Diploma d’Onore per la qualità delle sue macchine e attrezzature fotografiche, un riconoscimento che confermò la sua posizione di rilievo nel panorama industriale italiano.

Durante la Prima Guerra Mondiale, l’azienda si specializzò nella produzione di apparecchiature fotografiche per uso militare, in particolare per la nascente aviazione italiana. Tra i prodotti più rilevanti vi furono la Fotocamera Prospettica a Pistola e la Fotocamera Planimetrica, entrambe di formato 13×18 cm, progettate per riprese aeree. Queste fotocamere erano dotate di caricatori da 12, 24 o 48 lastre, azionabili dal pilota tramite un comando a cavo flessibile, consentendo riprese rapide e continue durante il volo.

La produzione di apparecchi per riprese aeree militari continuò anche dopo la guerra, con modelli sempre più sofisticati e adattati alle esigenze di precisione e affidabilità richieste dal settore.

Produzione tra le due guerre e caratteristiche tecniche

Negli anni Venti e Trenta, Lamperti & Garbagnati ampliò la sua gamma di prodotti, concentrandosi su fotocamere da studio e da campo di grande formato, arrivando a realizzare apparecchi per formati fino a 30×40 cm. Questi strumenti erano montati su stativi elaborati, costruiti con legni pregiati come noce e mogano, e rifiniti con grande cura estetica. La produzione di questi apparecchi era rivolta a studi fotografici di alto livello, che richiedevano strumenti di precisione e qualità superiore, e i prezzi riflettevano questa esclusività, con modelli come la “Camera da Galleria” che raggiungevano cifre elevate.

Oltre alle fotocamere, l’azienda produceva una vasta gamma di accessori per la camera oscura, tra cui ingranditori, chimici per lo sviluppo e carte fotografiche, consolidando la sua posizione come fornitore completo per studi professionali.

Le fotocamere Lamperti & Garbagnati si distinguevano per l’uso di legni stagionati di alta qualità, trattati per resistere all’umidità e all’usura. I meccanismi di messa a fuoco utilizzavano viti a passo fine in ottone nichelato, garantendo precisione millimetrica. Gli otturatori a tendina erano realizzati in seta vulcanizzata, con tempi di esposizione fino a 1/100s o superiori, a seconda del modello.

Un’innovazione tecnica importante era il sistema di basculaggio anteriore presente nei banchi ottici, che permetteva di correggere la prospettiva senza spostare la fotocamera, anticipando i movimenti tilt-shift delle ottiche moderne.

Declino e fine dell’attività produttiva

Nonostante la qualità e l’innovazione, Lamperti & Garbagnati dovette affrontare la crescente concorrenza internazionale, in particolare da parte di produttori tedeschi come Zeiss Ikon e Leica, che offrivano fotocamere più compatte e tecnologicamente avanzate.

Negli anni Trenta, l’azienda tentò di adattarsi producendo fotocamere per pellicola 35mm, ma la mancanza di investimenti in automazione e innovazione ne limitò la competitività. La produzione cessò gradualmente dopo la Seconda Guerra Mondiale, con l’azienda che chiuse definitivamente nel 1958.

Oggi, le fotocamere Lamperti & Garbagnati sono oggetti di grande interesse per collezionisti e musei, testimonianze di un’epoca in cui la fotografia italiana si affermava con prodotti di alta qualità e raffinata fattura artigianale.

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