Nel 1879 un gruppo di imprenditori locali, guidati da Charles T. Spencer e William H. Peck, decise di sfruttare la reputazione di Seneca Falls quale centro di lavorazione del legno e della meccanica di precisione per avviare la Seneca Camera Manufacturing Company. Fin dai primi prototipi, presentati alla fiera statale di Albany nel 1881, emersero caratteristiche distintive: corpi in mogano stagionato, montati con giunti in ottone filettato e zincato, e piani di messa a fuoco con guide a doppio binario che garantivano stabilità anche durante esposizioni lunghe. La produzione iniziale comprendeva modelli da grande formato 6½×8½” e un box camera da 4½×6½” destinato al mercato amatoriale.
Innovazioni tecniche e linee di prodotto
Seneca fu tra i primi a sperimentare otturatori a tamburo con tempi variabili, basati su un sistema a camme intercambiabili realizzati in ottone tornito, che permisero di ottenere impostazioni da 1/5” a 1/100” senza difficoltà di taratura. Le lenti, fornite da piccoli produttori locali di Providence, venivano montate in cellule con smorzatori regolabili per correggere lieve distorsione e permettere un rapido cambio di diaframmi, da f/6,8 a f/16. Nel 1885 l’azienda introdusse un modello “Graflex-style” con specchio reflex a 45° e mirino top-down, anticipando soluzioni che diverranno comuni solo anni dopo.
Organizzazione produttiva e declino
Lo stabilimento di Seneca Falls contava all’apice oltre 200 operai suddivisi in reparti di tornitura, assemblaggio otturatori, lavorazione del legno e collaudo ottico. Il controllo qualità includeva test di tenuta alla luce in camere nere e misurazioni di errori di parallasse con comparatori micrometrici. La difficile concorrenza di marchi più grandi come Eastman Kodak, unita all’incapacità di Seneca di investire in produzione di massa di pellicole flessibili, ne causò il declino. Già nel 1902 la società vendette i brevetti e le attrezzature alla rivale Rochester Optical Co., interrompendo ogni attività.