La Charmy “Hit Type” Camera fu introdotta sul mercato statunitense nei primi anni Cinquanta grazie all’importazione effettuata da S.J. Charia & Co., azienda con sede a New Orleans, Louisiana. Questa realtà si occupò della distribuzione di piccole fotocamere sub‑miniature giapponesi, in un periodo in cui il mercato era affamato di gadget fotografici tascabili a basso costo. Il modello Charmy si colloca nella categoria delle Hit‑type cameras, un gruppo di microfotocamere nipponiche prodotte dopo la Seconda guerra mondiale dalla Tougodo Company di Toyohashi, Giappone, e diffuse globalmente attraverso vari marchi e rivenditori.
Si trattava di apparecchi costruiti secondo uno standard comune: corpo in pot metal pressofuso leggero, otturatore istantaneo singolo, lente fissa a fuoco predeterminato, e formato quadrato 14 × 14 mm su pellicola da 17,5 mm (derivata dal taglio centrale di pellicola da 35 mm), spesso con supporto carta adesiva (paper-backed). Il nome “Hit” divenne sinonimo di questo tipo di fotocamere perché fu il modello originario della Tougodo, da cui derivarono innumerevoli varianti con facciate personalizzate (incluso il marchio Charmy).
La S.J. Charia & Co. svolse il ruolo di importatore-distributore, non di produttore: apponeva il proprio nome commerciale sul modello Charmy, vendendolo a consumatori statunitensi. Le fotocamere arrivavano in varie colorazioni come giallo, marrone, blu, nero e verde, come noto da cataloghi vintage e fotografie d’epoca.
Tecnicamente si trattava di un progetto minimale: dimensioni compatte (circa 57 mm × 38 mm × 32 mm), corpo in metallo verniciato o rivestito in similpelle colorata, otturatore a ghigliottina manuale, lente singola menisco o piccolo doppietto, focale fissa, nessuna esposizione selezionabile né sincronizzazione flash. Il mirino era ottico semplice, posizionato sopra il dorso. Ogni scatto realizzava un negativo quadrato di 14 × 14 mm su film 17,5 mm, con circa dieci fotogrammi per rullo standard.
La distribuzione negli Stati Uniti avveniva tramite piccole confezioni: la fotocamera Charmy veniva spesso venduta con custodia, film, e istruzioni base, pubblicizzata come oggetto da collezione o regalo. Il prezzo era basso, posizionandosi nella fascia degli oggetti da esposizione o utilizzo occasionale.
Caratteristiche tecniche
La Charmy Hit-type Camera era costruita secondo uno schema semplice e ben consolidato: corpo in pot metal verniciato o rivestito in pelle sintetica, otturatore orizzontale a scorrimento manuale, lente singola da circa 25 mm di lunghezza focale, focus fisso tipico tra 1 m e infinito, apertura di circa f/11–f/16, garantendo una profondità di campo sufficiente per riprese generiche.
Per scattare, l’utente ruotava un selettore per armare lo shutter, guardava attraverso un piccolo mirino ottico, premeva la leva di scatto e rilasciava il dito: la ghigliottina scendeva, permettendo l’esposizione istantanea. Non esisteva selezione di tempo (solo “T” o “M”) e il tempo effettivo era approssimativamente 1/50–1/100 s, soggetto a variazioni meccaniche o ambientali. Non era presente sincronizzazione flash né meccanica interna per esposizioni multiple.
Il caricamento del film era effettuato con piccoli rocchetti di pellicola da 17,5 mm, spesso sagomata con supporto cartaceo. Il fotografo infilava il rocchetto posteriore e avanzava manualmente il film fino al primo fotogramma, ripetendo il processo dopo ogni esposizione. Il contatore dei fotogrammi era assente o rudimentale, basato su numeri stampati su carta film. Un rullo standard consentiva 8–10 scatti.
Il fascino di questi apparecchi era la dimensione estremamente piccola, capace di stare in una tasca, e l’importatore S.J. Charia & Co. sfruttava varie colorazioni per attrarre il pubblico. I modelli Charmy risultavano visivamente simili ad altri nella vasta gamma Hit-type (come CMC, Crystar, Blue Star), pur con distintivi faccette personalizzate con il marchio Charmy e talvolta la dicitura “Made in Occupied Japan”.
Dal punto di vista fotografico, la qualità dell’immagine era limitata: piccolo negativo, lente economica, nessuna regolazione. Tuttavia, tali fotocamere erano apprezzate come oggetti distintivi da collezione o curiosità. Alcuni utenti ne hanno utilizzato di moderne stampe su opache pellicole analogiche, ricavando immagini piccole ma nitide su scala ridotta.
La Charmy si inserisce nel più ampio fenomeno dei Hit-type subminiature cameras prodotti in Giappone come risposta a una domanda globale di fotocamere giocattolo o promozionali. Producevano un set fotografico completo a basso costo, facile da spedire e da vendere in kit. Il design standard utilizzato da Tougodo fu replicato decine di volte con marchi diversi, ma la versione Charmy influenzò l’immaginario dell’epoca statunitense per via dell’importazione da S.J. Charia & Co. .
Le fonti tecniche consigliano cautela nell’uso fotografico moderno: il 17,5 mm film è ancora reperibile in alcune nicchie, ma richiede attenzione nel rifilare e montare il supporto. Le stampe risultano di dimensioni minuscole, richiedendo ingrandimenti o digitale per visualizzazione. Tuttavia, la Charmy “Hit Type” rimane un esempio emblematico di microfotografia postbellica, commerciale, industrialmente standardizzata ma resa distintiva da un importatore locale come S.J. Charia & Co

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