Nel cuore dell’Inghilterra vittoriana, in una Manchester animata da fermenti industriali e innovazioni meccaniche, i fratelli Edgar e Thomas Lonsdale diedero vita a una delle più curiose realtà artigianali del mondo fotografico di fine Ottocento. I Lonsdale Brothers furono attivi tra il 1878 e il 1911, con sede inizialmente in una piccola officina situata nella zona di Deansgate, non lontano dai distretti di produzione del cotone, simbolo della rivoluzione industriale britannica. Le loro attività si inserirono in un contesto già maturo per la fotografia, ma non ancora saturo, nel quale l’artigianato tecnico poteva ancora esprimersi con grande libertà.
Il primo brevetto a nome dei fratelli Lonsdale risale al 1881, quando registrarono un sistema a soffietto pieghevole in pelle conciata al cromo con telaio in mogano, pensato per facilitare il trasporto delle fotocamere da campo. A differenza di altri concorrenti, i Lonsdale puntarono subito su una produzione personalizzata, in piccola serie e destinata a una clientela raffinata, composta da amatori e da naturalisti che necessitavano di strumenti compatti e affidabili.
Il profilo della loro produzione non fu mai industriale in senso stretto. Al contrario, rimase per anni legato a una dimensione semi-artigianale, con ampio uso di materiali pregiati, finiture manuali e un’attenzione al dettaglio che li fece apprezzare in particolare nell’ambiente delle società fotografiche del nord dell’Inghilterra. In particolare, la Lonsdale Brothers vantava collaborazioni con distributori di materiali ottici francesi e tedeschi, come Voigtländer e Darlot, integrando i propri corpi macchina con lenti d’importazione, spesso montate su richiesta del cliente.
Ciò che rese le fotocamere Lonsdale oggetto di attenzione da parte degli esperti e dei collezionisti fu l’equilibrio tra rigore tecnico e gusto decorativo. I loro modelli di punta erano le field cameras da 4×5″ e 8×10″, dotate di una struttura in legno di teak o mogano con inserti in ottone lavorato a mano. Le giunzioni metalliche erano incastonate a filo nel legno, riducendo i rischi di deformazione e garantendo la tenuta della struttura anche dopo un uso prolungato in ambienti umidi, come nelle spedizioni botaniche o geologiche in Scozia e Irlanda.
Tra i modelli più noti si segnalano:
la Lonsdale Portable View No. 2, presentata per la prima volta nel 1889, una fotocamera con meccanismo a doppio binario telescopico per un’estensione superiore a 60 cm, pensata per lenti a focale lunga e per lavori con movimento verticale e laterale.
la Lonsdale Folding Hand Camera, compatta e destinata a un pubblico amatoriale, dotata di otturatore a rullino e attacco per lastrine da 9×12 cm, con visore a specchio abbattibile.
Entrambi i modelli montavano obiettivi intercambiabili tramite baionetta a bloccaggio meccanico, una soluzione che garantiva precisione e stabilità. Nonostante non fossero brevettati come corpi ottici, i fratelli Lonsdale idearono diverse soluzioni meccaniche per la gestione del piano focale, tra cui un sistema di trascinamento a cremagliera in ottone con slitta di guida laterale. Questo meccanismo, molto più preciso del classico binario a vite, fu poi ripreso anche da altri costruttori minori.
In ambito tecnico, la Lonsdale si distinse anche per l’utilizzo di soffietti a doppia parete, formati da un primo strato impermeabile in tela cerata e un secondo in pelle piegata a zig-zag, con cuciture rinforzate a mano. Questi soffietti, pur costosi da produrre, garantivano un ottimo isolamento dalla luce parassita e una durata nel tempo nettamente superiore alla media.
I fratelli Lonsdale non si limitarono mai a proporre un catalogo standard. La loro idea di azienda prevedeva un rapporto diretto con il cliente, spesso fotografi dilettanti colti o professionisti viaggiatori, i quali inviavano lettere con specifiche dettagliate per modelli personalizzati. Questo approccio portò a una grande varietà di modelli unici, spesso non numerati, alcuni dei quali conservano ancora oggi sul dorso la targhetta ovale in ottone inciso con la dicitura “Lonsdale Bros, Manchester”, senza seriale. La mancanza di numerazione sistematica ha reso difficile la catalogazione moderna della loro produzione.
Tra i clienti più noti dell’epoca figura Sir Alfred Peary, naturalista e scrittore, che commissionò nel 1893 una fotocamera 8×10 con telemetro indipendente e doppio attacco per filtro giallo e verde, destinata a una spedizione botanica nelle isole Ebridi. Questa e altre commesse resero la Lonsdale Brothers una firma ricercata nei circoli scientifici.
La loro rete distributiva, seppur limitata geograficamente, si estese anche a Londra e a Edimburgo, grazie alla collaborazione con alcuni negozi specializzati in strumenti ottici. In particolare, vennero distribuiti modelli su licenza nei negozi di H. Watson & Sons e Marwick Photographic Suppliers, spesso con leggere varianti nei dettagli estetici.
Con l’avvento del XX secolo e l’irrompere della produzione industriale standardizzata, la piccola azienda dei Lonsdale faticò a tenere il passo. Le innovazioni introdotte da colossi come Kodak e Zeiss posero fine alla stagione dell’artigianato fotografico su scala individuale. I Lonsdale tentarono un rilancio nel 1905, convertendo parte della produzione in apparecchi 6×9 a pellicola rotolo, ma il loro linguaggio costruttivo, ancora troppo legato al legno e all’ottone, risultava ormai superato agli occhi del mercato.
Nel 1911, in corrispondenza con la scomparsa di Edgar Lonsdale, l’attività venne chiusa definitivamente. Le attrezzature vennero vendute e disperse. Solo alcuni macchinari finirono in una bottega meccanica di Preston, mentre l’archivio epistolare e tecnico andò perduto, probabilmente distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Le poche informazioni oggi disponibili derivano da fonti secondarie: cataloghi fotografici, riviste dell’epoca e collezioni private.
Attualmente si contano meno di 25 esemplari documentati in collezioni museali o private, quasi tutti in Inghilterra. La National Science and Media Museum di Bradford possiede un raro esemplare della Portable View No. 2, completo di lente Voigtländer Heliar e cassettini porta-lastra in ebano nero. Le quotazioni sul mercato del collezionismo sono in crescita, in particolare per i modelli con componenti originali e finiture in ottone lucidato.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
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