Boniforti & Ballerio è stata un’azienda italiana specializzata nella produzione di apparecchi fotografici, fondata a Milano nel 1947 da Carlo Boniforti e Agostino Ballerio. Questa officina artigianale ha lasciato un segno significativo nella storia della fotografia italiana, grazie alla sua produzione di macchine fotografiche innovative e di alta qualità.
Le Origini delle Officine Boniforti & Ballerio
Le origini di Boniforti & Ballerio risalgono agli anni successivi alla prima guerra mondiale, quando Carlo Boniforti aprì una piccola officina a Milano. Inizialmente, Boniforti si dedicò alla riparazione di apparecchi fotografici e alla costruzione artigianale di strumenti ad essi dedicati. Uno degli accessori più noti di questo periodo è il Magazzeno Boniforti, un contenitore per lastre che permetteva di posizionare la lastra da esporre anche in piena luce dopo ogni scatto.
Per un certo periodo, Boniforti si associò con Piseroni, un altro artigiano del settore, che in seguito fondò l’azienda Piseroni & Mondini. Nel 1947, Boniforti entrò in società con Agostino Ballerio, dando vita alla Boniforti & Ballerio – Officina di Precisione Meccanica e Fotografica S.r.L..
La Perseo
Nello stesso anno, l’azienda presentò la sua prima fotocamera, la Perseo. Questo modello era una copia della Leica, ma con un formato particolare di 24 x 34 mm, che consentiva di ottenere 40 fotogrammi da un rullino 135, anziché i soliti 36. La Perseo era dotata di un otturatore a tendina e di un’ottica fissa prodotta dalle Officine Galileo, con lo stesso nome dell’apparecchio (Perseo 50/3,5). La parte superiore della macchina era completamente piatta e il pulsante di scatto era posizionato sul frontale.
Nel 1948, venne realizzata una nuova versione della Perseo, dotata di ottica intercambiabile con il classico passo a vite Leica 39 x 1 e completa di telemetro, ma senza sincronizzazione per il flash. Questa versione fu prodotta in quantità molto limitata, tanto che complessivamente ne furono costruiti non più di 250 esemplari in tre anni.
La Kobell
Nel 1952, l’azienda iniziò la produzione della Kobell, un apparecchio di formato 6 x 9 cm destinato a una clientela professionale. La Kobell era progettata per utilizzare indifferentemente lastre, pellicole o filmpack ed era corredata di ottiche intercambiabili con otturatore centrale e tempi di scatto da 1 secondo a 1/500. Il corpo macchina era in lega leggera con otturatore a tendina montato su cuscinetti per aumentarne la robustezza e dotato di messa a fuoco a telemetro e sincro flash.
La Kobell era chiaramente studiata per la fotografia di reportage e offriva una vasta scelta di tempi di scatto grazie alla combinazione dell’otturatore a tendina e dell’otturatore centrale. Erano disponibili diversi mirini e accessori vari. Dal 1954, ne venne prodotta anche una versione priva dell’otturatore a tendina.
La Kobell Film
Nel 1955, la Kobell evolse nella Kobell Film, di formato 6 x 7,5 cm su pellicola in rullo 120, dalla quale si ottenevano dieci fotogrammi. Questo modello manteneva tutte le caratteristiche avanzate della Kobell e introduceva un contapose automatico. Il dorso era privo della classica finestrella schermata di colore rosso, il che portò Ballerio a progettare un rullo speciale senza carta di copertura, realizzato dalla Tensi, un’azienda milanese di materiali sensibili per fotografia. Questo rullo consentiva di ottenere ventuno fotogrammi.
La Kobell Film fu prodotta in quantità limitata, non più di quattrocento esemplari, e alcuni esemplari furono esportati con il nome di Kobell Press. Il prezzo di vendita in Italia si aggirava sulle 100.000 lire.
La Linear
L’ultima creazione di Ballerio fu la Linear, un apparecchio di grande formato che entrò in produzione dal 1966/67. La Linear utilizzava pellicole piane di 9 x 12 cm e ricordava gli analoghi modelli prodotti da Linhof. Mediante un dorso modificato, poteva utilizzare anche la pellicola in rullo 120, fornendo fotogrammi di 6 x 9 cm. Era costruita in lega leggera e dotata dei movimenti di decentramento e basculaggio richiesti da apparecchi di questo tipo, prodotti per uso prettamente professionale; montava ottiche Schneider su otturatore Synchro Compur della Friedrich Deckel, con tempi di scatto da 1 secondo a 1/400 più le pose B e T.
Nonostante il prezzo concorrenziale, la Linear non riuscì a conquistare il mercato e la produzione si fermò dopo pochissimi pezzi prodotti, probabilmente solo una ventina.
Ottiche e Accessori
Le macchine fotografiche di Boniforti & Ballerio erano spesso dotate di ottiche di alta qualità, come quelle prodotte dalle Officine Galileo e Rodenstock. L’azienda si distinse anche per l’innovazione tecnologica, come la creazione di un sistema tricromatico per la registrazione contemporanea di tre immagini identiche filtrate con filtri di colore diverso, chiamato Photocrome, anche se questo modello non entrò mai in produzione.
La fine della Boniforti & Ballerio
La chiusura di La chiusura di Boniforti & Ballerio avvenne nel 1973, dopo una lunga storia di produzione di macchine fotografiche innovative e di alta qualità. Il motivo principale della chiusura fu la difficoltà dell’azienda a competere con le grandi aziende internazionali del settore, che stavano introducendo tecnologie più avanzate e produzioni su larga scala.
Nonostante la qualità dei suoi prodotti, Boniforti & Ballerio rimase un’azienda artigianale con una produzione limitata, che non riuscì a soddisfare la crescente domanda di mercato per macchine fotografiche più accessibili e tecnologicamente avanzate. Inoltre, il mercato fotografico stava subendo una trasformazione significativa con l’introduzione di nuove tecnologie e formati, come il formato 35 mm e le macchine fotografiche a pellicola istantanea, che richiedevano investimenti significativi per adeguarsi.
La combinazione di questi fattori portò alla decisione di cessare l’attività, lasciando un’eredità di poche ma preziose macchine fotografiche ricercate dai collezionisti. avvenne nel 1973, dopo una lunga storia di produzione di macchine fotografiche innovative e di alta qualità. Il motivo principale della chiusura fu la difficoltà dell’azienda a competere con le grandi aziende internazionali del settore, che stavano introducendo tecnologie più avanzate e produzioni su larga scala.
Nonostante la qualità dei suoi prodotti, Boniforti & Ballerio rimase un’azienda artigianale con una produzione limitata, che non riuscì a soddisfare la crescente domanda di mercato per macchine fotografiche più accessibili e tecnologicamente avanzate. Inoltre, il mercato fotografico stava subendo una trasformazione significativa con l’introduzione di nuove tecnologie e formati, come il formato 35 mm e le macchine fotografiche a pellicola istantanea, che richiedevano investimenti significativi per adeguarsi.
La combinazione di questi fattori portò alla decisione di cessare l’attività, lasciando un’eredità di poche ma preziose macchine fotografiche ricercate dai collezionisti.
Appendice: Cronologia degli Eventi Principali
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1920: Carlo Boniforti apre una piccola officina a Milano.
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1947: Fondazione di Boniforti & Ballerio con Agostino Ballerio.
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1947: Presentazione della prima fotocamera, la Perseo.
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1948: Versione aggiornata della Perseo con ottica intercambiabile.
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1952: Inizio della produzione della Kobell.
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1955: Evoluzione della Kobell nella Kobell Film.
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1966/67: Produzione della Linear.
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1973: Chiusura dell’attività.