La storia di Rodenstock comincia nel 1877 quando Josef Rodenstock fonda a Würzburg, in Baviera, una piccola officina di ottica fine. Già negli anni ’80 dell’Ottocento l’azienda cresce rapidamente: nel 1883–84 trasferisce la sua sede a Monaco di Baviera per aumentare la produzione e la distribuzione. Qui Rodenstock costruisce nuovi stabilimenti (1886) e nel 1892 lancia il suo celebre obiettivo economico “Bistigmat”, un’ottica universale per dilettanti con cui vengono venduti 25.000 pezzi in tre anni. Nel periodo 1904–1913, grazie a questa espansione produttiva, Rodenstock realizza centinaia di migliaia di obiettivi fotografici, supportato dalla costruzione di impianti dedicati: nel 1905 viene creato uno stabilimento per lenti di elevata precisione e nel 1906 un proprio stabilimento vetrario per vetro ottico. In questi anni l’azienda non si limita a vendere lenti: compra corpi macchina da vari produttori tedeschi e li equipaggia con le proprie ottiche per offrire il prodotto completo.
Tra le prime ottiche professionali prodotte alla fine dell’Ottocento e nei decenni successivi figurano lenti a 4 elementi simmetrici (come la serie Eurynar), diffusissime nelle macchine fotografiche da cavalletto, con aperture massime f/6.8 o f/5.4. Rodenstock introduce inoltre lenti grandangolari a doppietto (la serie Pantogonal, simile alla Hypergon di Goerz), nonché ottiche speciali per proiezione, ritratto e cinema (per es. il tele Rotelar e il fisheye Heligon). Negli anni 20 l’azienda collabora con visionari come Heinrich Kühn: il suo design del 1926 è un doppietto soft-focus, che Rodenstock mette in commercio come Tiefenbildner-Imagon. L’Imagon rimane a listino per decenni come l’obiettivo celebrato per ritratti dall’effetto creativo (filtrato). Contemporaneamente, nel 1921 Rodenstock lavora al primo obiettivo di riproduzione a quattro elementi – precursore dell’Apo-Ronar – e continua a produrre ampie gamme di lenti da ingrandimento e riproduzione (ad es. Omegaron per ingranditori).
Dopo la Seconda Guerra Mondiale Rodenstock si inserisce con successo anche nel mercato 35 mm: negli anni ’50 introduce standard molto apprezzati, come il quattro-elementi Ysarex e l’Heligon-C a grande luminosità, oltre a lenti grandangolari (serie Eurygon) e tele (Rotelar). In questo decennio Rodenstock diventa uno dei maggiori fornitori tedeschi: produce circa quattro milioni di obiettivi fotografici e migliora l’Apo-Ronar (originariamente del 1920) fino a farne “il miglior obiettivo di riproduzione al mondo”. Alla fine degli anni ’60, di fronte alla concorrenza giapponese, Rodenstock decide di orientarsi sempre più verso il settore di nicchia della fotografia professionale e tecnica, concentrando gli sforzi su ottiche di precisione per amatori evoluti, studi fotografici e applicazioni industriali.
Ottiche Rodenstock per il grande formato
Nel settore della fotografia di grande formato, Rodenstock ha prodotto alcune delle ottiche più celebri e raffinate. La serie di obiettivi Sironar (in origine consolidando lo standard Ysarex e Heligon) è un classico progetto simmetrico double-Gauss a 6 elementi in 4 gruppi. Le Sironar sono progettate come normali “standard” molto nitidi, ideali su pellicola 9×12 cm o formati 4×5” e oltre. Esistono versioni multi-coating (Sironar-N) e versioni con vetro extra-basso dispersivo (serie Apo-Sironar) che garantiscono massima correzione cromatica. Ad esempio, il modello Apo-Sironar-S impiega vetri ED ad anomala dispersione per eliminare completamente il secondo spettro cromatico: come documenta Rodenstock, in questo obiettivo «non si verifica alcuna frangia di colore visibile» nemmeno ai bordi di campo, consentendo un’apertura d’uso più “aperta” (f/16 anziché f/22) senza soffrire di diffrazione.
Un altro pilastro di Rodenstock è la lente da ritratto Imagon, concepita negli anni ’20 da H. Kühn. Si tratta di un doppietto acromatico (due elementi) con un disco diffusore regolabile, che introduce controlli di aberrazione sferica per effetti di morbidezza creativa. Rodenstock lo commercializza dal 1928 come Tiefenbildner-Imagon, e la sua formula ha subito evoluzioni minime nel tempo. L’Imagon rimane unico nel suo genere nel panorama storico, poiché permette di passare da un’immagine acuta a un leggero sfuocato semplicemente intervenendo sul diffusore interno.
Per le riprese grandangolari estreme in formato grande, Rodenstock produce gli obiettivi Grandagon. Questi sono basati su un disegno asimmetrico Biogon-type a 8 elementi/4 gruppi, con ampi angoli di campo (fino 110° in diagonale). Negli anni più recenti Rodenstock introduce versioni Apo-Grandagon con vetri ED che garantiscono correzione apocromatica anche per gli ultra-grandangoli: come spiega l’azienda, le nuove combinazioni di vetri permettono di eliminare ogni aberrazione cromatica anche controluce, con distorsione trascurabile (<0.5%). L’ampia escursione focale a 35–55–75 mm (equivalenti per 4×5” a 9–12–18 cm) copre perfettamente 4×5, 6×9 e 9×12 cm senza vignettatura, rendendo i Grandagon-Apo molto apprezzati in fotografia d’architettura e di paesaggio in grande formato.
Fra le lenti specializzate vanno ricordati anche gli obiettivi Apo-Ronar e Gerogon, destinati alla riproduzione da banco (fotolitografia). L’Apo-Ronar è un obiettivo simmetrico a quattro elementi (schema Petzval/Petzval invertito) con correzione apocromatica per riproduzione 1:1. Viene considerato il riferimento mondiale per la riproduzione fotografica (stampa di micropunti, carte, fototipi di precisione). Il “piccolo” Gerogon è invece una versione più economica a tre elementi, introdotta per applicazioni di alta qualità ma minor costo. Per il lavoro in camera oscura Rodenstock sviluppa infine i Rodagon (e le varianti Apo-Rodagon) come ottiche da ingranditore: sono progetti simmetrici a sei elementi che offrono ottima nitidezza a diaframmi medi, permettendo ingrandimenti grandi, macrofotografia e scansione ad alta risoluzione su negativi 4×5” o 8×10”.
Innovazioni ottiche e tecnologie sviluppate
Rodenstock è sempre stata all’avanguardia nell’adozione di tecnologie ottiche avanzate per migliorare qualità e resa delle immagini. Fin dagli anni ’30 l’azienda sperimenta i primi rivestimenti anti-riflesso sulle superfici (coating AR) per ridurre flare e aumentare la trasmittanza, anche se la vera svolta multicostrata avviene nel secondo dopoguerra. Oggi ogni lente Rodenstock è dotata di un rivestimento antiriflesso multistrato altamente raffinato: secondo Rodenstock «ogni superficie ottica deve essere priva di errori di produzione o di rivestimento, con una riflessione residua dell’AR minimale». Questo processo di deposizione sottovuoto (più strati sottili di materiale dielettrico) migliora drasticamente contrasto e colorimetria.
Nella progettazione ottica Rodenstock fa ampio uso di vetri speciali a bassa dispersione (vetri ED) e vetri anomalmente dispersivi per realizzare correzioni cromatiche eccezionali. Molte lenti Apo di Rodenstock sfruttano questi vetri per garantire l’assenza di frange cromatiche anche alle massime aperture. Ad esempio, nell’Apo-Sironar-S l’impiego di vetri ED con elevato indice refrattivo “elimina lo spettro secondario”, come dichiara la casa, permettendo di usare diaframmi elevati (f/16) mantenendo nitidezza simile a un normale f/22. Analogamente, l’Apo-Grandagon utilizza vetri ED in grado di correggere totalmente l’aberrazione cromatica negli ultra-grandangoli, come sottolineato dalla brochure tecnica. In sintesi, lo sviluppo di vetri OTTICI di nuova generazione (vetri Lanthanum, ED, S-FPL/SG, ecc.) ha reso possibili prestazioni apocromatiche fino ad allora fuori portata, come testimoniano gli obiettivi Rodenstock dedicati al formato grande.
Oltre ai materiali vetrosi, Rodenstock impiega regolarmente elementi asferici in progettazioni speciali (in particolare nell’era digitale e cinematografica) per correggere aberrazioni sferiche e comatiche con minori lenti. L’azienda stessa dichiara di produrre da molti anni «lenti sferiche e asferiche realizzate su misura» per le applicazioni più esigenti. Questi elementi asferici (sagomati con sagoma non-sferica) consentono di contenere distorsione e curvatura di campo a grande aperture e in grandangolo estremo. Nella produzione Rodenstock viene poi posta estrema attenzione meccanica: ogni componente ottico è lavorato con macchinari di precisione per rispettare tolleranze strettissime, e ogni obiettivo viene calibrato con strumentazione dedicata (utilizzando i proiettori di prova “Sieman Star” e strumenti similari) per garantire performance uniformi.
In termini di schemi ottici, Rodenstock si affida a classici collaudati e aiuta a perfezionarli. Ad esempio, lo schema double-Gauss (usato in Sironar e Rodagon) è estremamente simmetrico e riduce bene l’astigmatismo e la distorsione centrata. Lo schema Biogon (come nel Grandagon) è costruito per offrire il minimo errore di curvatura di campo e distorsione in ottiche grandangolari a visione di campata ampia. Le lenti Petzval e a doppietto (come Imagon e Apo-Ronar) sfruttano la simmetria per massima correzione longitudinale. Un ulteriore aiuto contro il rapido calo di illuminazione con l’angolo è dato ai grandi grandangolari dalla famosa “center filter” Rodenstock: un filtro graduale centrale neutro progettato per uniformare la caduta di luce secondo la legge del cos^4. In questo modo si ottengono immagini uniformemente illuminate anche nelle situazioni di luce molto ampia o con pellicole di grande formato.
Rodenstock nella fotografia professionale, scientifica e collaborazioni storiche
Le ottiche Rodenstock hanno da sempre una forte presenza nella fotografia professionale e scientifica. Nel campo della fotografia aerea e geospaziale, Rodenstock sviluppa obiettivi per fotocamere digitali da ricognizione: le sue ottiche raggiungono risoluzioni eccezionali (fino a 260 megapixel per immagine, con dettaglio al suolo di 2 cm) indispensabili per cartografia e mappature ad alta precisione. Anche nel cine e nel video professionale Rodenstock fornisce lenti di alta gamma: l’azienda sottolinea che le proprie ottiche per cinematografia sono realizzate con tolleranze rigidissime e trattamenti antiriflesso al top, assicurando così performance di livello broadcast.
In ambito scientifico e di studio, Rodenstock copre esigenze di riproduzione e scansione in archivi e biblioteche. Le sue lenti da ingranditore sono utilizzate in scanner specializzati per digitalizzare libri antichi, manoscritti e disegni tecnici: in questi casi i parametri chiave sono tolleranze minime di distorsione e alta risoluzione su superfici piane finite. Come scrive la casa, «le lenti da ingrandimento Rodenstock soddisfano senza compromessi tutti questi standard», garantendo immagini nitide e senza distorsioni anche in riprese dettaglio a corto raggio.
Rodenstock è ampiamente utilizzato anche nella fotografia di studio e di architettura. Vari fotografi professionisti (ritrattisti, still-life, advertising) apprezzano l’ampia gamma di obiettivi Apo per grandi formati, che uniscono altissima nitidezza e movimenti di basculaggio/slewing illimitati. Molte fotocamere tecniche e da studio tedesche – in particolare Linhof, Sinar, Cambo – adottano ottiche Rodenstock al top di gamma. Storicamente, Sinar ha commercializzato lenti rinomate con il marchio “Sinaron”, che altro non erano che Sironar Rodenstock speciali testate per l’uso su fotocamere Sinar. Linhof, da parte sua, seleziona e vende versioni “Linhof” di lenti Schneider e Rodenstock, garantendo i migliori campioni per le proprie fotocamere tecniche. In pratica, i maggiori produttori di camere di precisione made in Germany scelgono Rodenstock per le applicazioni più esigenti, spesso in partnership tecnica (ad esempio, Linhof ha usato per anni obiettivi Rodenstock sulle proprie Technika e R-series).
Iil marchio Rodenstock ha lasciato un’impronta indelebile nella fotografia professionale. Attraverso lunghe collaborazioni storiche con case leader (Linhof, Sinar, Heliopan, ecc.) e con enti scientifici, le sue ottiche hanno equipaggiato innumerevoli fotocamere da studio, da campo e da laboratorio. La sua reputazione si basa sull’altissima qualità costruttiva, sulle tecnologie ottiche all’avanguardia (vetri ED, rivestimenti avanzati, design asferico) e sui continui perfezionamenti dei progetti storici (Sironar, Grandagon, Imagon, Apo-Ronar). Tutto ciò fa di Rodenstock un protagonista riconosciuto nel settore dell’ottica fotografica professionale e scientifica.