La E. & T. Underwood Company nacque nella città di Boston, Massachusetts, nella seconda metà del XIX secolo, in un contesto economico favorevole allo sviluppo delle tecnologie ottiche e meccaniche legate alla fotografia. Fondata dai fratelli Edward e Thomas Underwood attorno al 1874, l’azienda si posizionò fin dall’inizio come un produttore di accessori e attrezzature fotografiche di precisione, rivolgendosi sia a professionisti sia a dilettanti evoluti, con particolare attenzione alla qualità dei materiali e alla compatibilità con i principali formati fotografici in uso negli Stati Uniti.
La scelta della sede a Boston non fu casuale: la città era un centro intellettuale e tecnologico in forte espansione, sede di università prestigiose e di una borghesia colta che favorì la nascita di numerose botteghe e officine specializzate in strumentazione scientifica, ottica e meccanica. I fratelli Underwood si inserirono in questo tessuto produttivo con un’offerta mirata e distinta: la produzione non era tanto centrata su fotocamere complete quanto su componenti accessori di alta qualità, tra cui otturatori, visori reflex, chassis portalastra e banchi di riproduzione.
L’azienda operava con una struttura artigianale evoluta: impiegava tecnici formati nelle officine meccaniche locali, spesso provenienti da ambiti come l’orologeria o la strumentazione nautica, campi in cui la precisione e la micro-meccanica erano fondamentali. Il laboratorio Underwood era attrezzato con torni di precisione, pantografi, fresatrici e dispositivi di taratura ottica, e ogni componente veniva testato singolarmente prima della vendita.
Fin dai primi cataloghi disponibili, l’E. & T. Underwood si presentava come “manufacturers of photographic apparatus and accessories”, affermando la propria vocazione nella meccanica fine per la fotografia. Le pubblicità pubblicate su riviste come The Philadelphia Photographer e The Photographic Times tra il 1877 e il 1885 testimoniano un’attività regolare e un’espansione costante del catalogo prodotti, in linea con l’evoluzione tecnica della fotografia in lastre, che in quegli anni stava soppiantando definitivamente il dagherrotipo.
La E. & T. Underwood Company si specializzò nella produzione di accessori meccanici ad altissima precisione, e in particolare divenne nota per i suoi otturatori a scatto controllato, i banchi per riproduzione fotografica e i sistemi di supporto per lastre di grande formato. L’approccio alla produzione non era industriale in senso moderno, ma piuttosto un’evoluzione della bottega artigiana specializzata, capace però di mantenere una produzione costante, affidabile e ripetibile.
Uno dei prodotti più noti fu l’Underwood Compound Shutter, introdotto attorno al 1881. Questo dispositivo permetteva un controllo molto preciso del tempo di esposizione mediante un meccanismo a doppia molla, regolabile tramite ghiera frontale. Realizzato in ottone nichelato e acciaio brunito, era compatibile con diverse tipologie di lenti – spesso obiettivi Dallmeyer e Ross – ed era utilizzato su banchi ottici e camere a soffietto da studio.
Altro prodotto distintivo fu l’Underwood Copy Stand, un banco di riproduzione verticale in ghisa e acciaio dotato di slitta per regolazione dell’altezza, piano mobile con scala millimetrata incisa a mano e impianto d’illuminazione laterale a luce continua. Questo sistema, pensato per la riproduzione di documenti e stampe, venne adottato da numerosi archivi, biblioteche universitarie e tipografie, rappresentando una delle soluzioni più stabili e durevoli nel panorama tecnico americano.
Particolarmente rilevante fu anche lo sviluppo di slitte a cremagliera e piastre micrometriche, destinate sia a banchi fotografici che a microscopi dotati di apparecchi per la fotomicrografia. Questi accessori erano compatibili con i più diffusi sistemi ottici di fine Ottocento e consentivano regolazioni di messa a fuoco con precisione superiore al decimo di millimetro, una caratteristica molto apprezzata nel mondo accademico e medico.
Gli chassis portalastra prodotti dalla E. & T. Underwood erano realizzati in mogano e acero con inserti in ottone, e dotati di chiusure a scatto e guarnizioni in feltro compresso, per garantire la perfetta tenuta alla luce. Questi componenti erano forniti in diverse misure – dai più comuni 4×5 e 5×7 pollici fino ai formati 10×12 e 11×14 – e rappresentavano uno standard qualitativo ben riconoscibile nel settore.
Il catalogo Underwood comprendeva infine una vasta serie di mirini reflex, lenti d’ingrandimento, paraluce meccanici, e supporti a treppiede, tutti costruiti con materiali di altissimo pregio e precisione. La reputazione dell’azienda si costruì soprattutto su questa attenzione maniacale alla finitura, che distingue ancora oggi i suoi prodotti nelle collezioni storiche.
La E. & T. Underwood Company operava con una struttura commerciale snella ma efficace. I propri prodotti venivano distribuiti sia direttamente dallo stabilimento di Boston, sia attraverso una rete di rappresentanti locali e negozi di forniture fotografiche, particolarmente attivi nelle città di New York, Philadelphia, Chicago e San Francisco. In alcuni casi, furono siglati accordi con distributori europei – principalmente in Inghilterra e Germania – per la vendita dei componenti Underwood in combinazione con fotocamere locali.
Il successo commerciale dell’azienda derivò in gran parte dalla reputazione di affidabilità e compatibilità. In un periodo in cui il mercato fotografico era ancora molto frammentato, gli accessori Underwood si distinguevano per l’intercambiabilità con numerosi sistemi già esistenti, fatto che ne facilitava l’integrazione in studi fotografici e laboratori professionali.
Le pubblicazioni pubblicitarie dell’epoca rivelano una comunicazione orientata alla fiducia nel prodotto, più che all’innovazione spettacolare. I fratelli Underwood puntavano su un linguaggio tecnico, sobrio, volto a rassicurare il cliente sulla precisione meccanica, sulla durata dei materiali, e sulla compatibilità degli innesti. Si trattava di una strategia in netta controtendenza rispetto alle case produttrici che, all’epoca, privilegiavano l’enfasi sull’arte fotografica e sulla rapidità d’uso.
Molte scuole tecniche e università americane utilizzarono banchi ottici e sistemi di riproduzione Underwood nei propri laboratori, e i registri di fornitura delle università di Harvard, Yale e della Smithsonian Institution testimoniano l’impiego continuativo degli accessori Underwood almeno fino alla seconda decade del Novecento.
Con l’avvento della fotografia a rullino e delle prime fotocamere compatte, la domanda per accessori tecnici da banco cominciò progressivamente a calare. La E. & T. Underwood cercò di adattarsi, producendo alcuni modelli di supporti mobili per fotocamere a pellicola, ma l’approccio produttivo troppo legato alla micro-meccanica artigianale rese difficile la transizione verso una produzione più moderna.
Nonostante ciò, l’azienda continuò a operare almeno fino al 1917, anno in cui cessò ufficialmente ogni attività produttiva. La Prima Guerra Mondiale e il rapido mutamento tecnologico del settore segnarono il colpo di grazia per una ditta che aveva costruito la propria identità sulla lentezza, sulla qualità e sull’adeguatezza meccanica.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
Con una solida formazione accademica in storia dell’arte, ho sviluppato una profonda comprensione delle intersezioni tra fotografia, cultura e società. Credo fermamente che la fotografia non sia solo una forma d’arte, ma anche un potente strumento di comunicazione e un prezioso archivio della nostra memoria collettiva.
La mia esperienza si estende oltre la scrittura; curo mostre fotografiche e pubblico articoli su riviste specializzate. Ho un occhio attento ai dettagli e cerco sempre di contestualizzare le opere fotografiche all’interno delle correnti storiche e sociali.
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