La storia di Wollensak Optical Company ha inizio il 1° luglio 1899 a Rochester, New York, quando Andrew e John Wollensak, due fratelli con solide competenze meccaniche e ottiche, fondano inizialmente la Rauber and Wollensak Optical Company. Andrew, già capo reparto otturatori presso Bausch & Lomb dal 1883, porta con sé l’esperienza acquisita nella realizzazione dell’Iris Diaphragm shutter e di altri otturatori a lamelle. Dopo la scomparsa del socio Stephen Rauber nel 1901, l’azienda assume la denominazione Wollensak Optical Company, guidata da Andrew come presidente e da John come segretario.
Fin dall’inizio l’azienda adotta un approccio verticalmente integrato, producendo internamente ogni fase del processo: dalla fusione del vetro per le lenti alla tornitura di precisione dei componenti meccanici. Nel 1902, grazie all’acquisto della Rochester Lens Company, Wollensak eredita i brevetti per le ottiche Royal Anastigmat e Royal Portrait (poi ribattezzate Velostigmat e Vitax), dando così il via a una gamma di lenti anastigmatiche capaci di correggere efficacemente aberrazioni sferiche e cromatiche. Le prime produzioni ottiche, realizzate con vetri selezionati e trattate con immersioni in solfuro di cadmio per un primordiale effetto antiriflesso, venivano sottoposte a controlli su tavoli ottici con reticoli a 80 linee per millimetro, garantendo una nitidezza che presto fece concorrenza ai marchi europei.
A completamento della gamma, Andrew Wollensak brevetta nel 1909 lo Optimo Pneumatic Shutter, uno dei primi otturatori a controllo pneumatico, apprezzato per la regolarità del tempo di posa e la facilità d’uso, venduto in milioni di esemplari fino al 1930. Questo meccanismo, basato su due camere d’aria separate e molle calibrate, consentiva di ottenere tempi rapidi fino a 1/500 s con precisione entro ±1/50 s, stabilendo uno standard per le macchine a lastra di grandi dimensioni.
Nei suoi primi dieci anni di vita, la Wollensak ottiene contratti con i principali produttori statunitensi di fotocamere, che ricorrono ai suoi otturatori Alphax, Betax e Rapax. L’attenzione costante all’innovazione, unita alla forza lavoro qualificata—circa 200 addetti entro il 1910—consente all’azienda di posizionarsi come fornitore di riferimento per i sistemi di otturazione professionale.
Sviluppo tecnico tra anni Dieci e Trenta: lenti professionali e soluzioni modulari
Con l’avanzare della fotografia su pellicola, Wollensak amplia la propria offerta introducendo, già dal 1912, una linea di lenti per cineprese e proiettori, tra cui spicca il celebre Velostigmat f/2,8 per 35 mm, apprezzato per la resa tonale uniforme e il contrasto elevato. I proiettori da sala furono equipaggiati con obiettivi ad ampia apertura, mentre per il mercato del reportage vennero sviluppate ottiche tele da 135 mm e 200 mm, tutte sottoposte a trattamenti antiriflesso multistrato in camera a vuoto.
Sul piano meccanico, la gamma di otturatori si arricchisce di varianti specializzate: il Rapax introduce un sistema di sincronizzazione flash a contatto pneumatico, mentre l’Alphax offre tempi più veloci, fino a 1/1000 s, adottando molle in acciaio al cromo-vanadio e guide di scorrimento rivestite in bronzo fosforoso. Le scocche dei corpi macchina, realizzate in ottone e alluminio pressofuso, prevedono innesti a baionetta compatibili con montaggi standardizzati, favorendo l’intercambiabilità di ottiche e filtri.
Nel 1924 Wollensak trasferisce la produzione nel nuovo stabilimento di 872 Hudson Avenue, ampliando gli spazi per un laboratorio ottico all’avanguardia e per reparti di assemblaggio meccanico dotati di torni automatici rudimentali. Il dipartimento di ricerca interna sperimenta vetri a bassa dispersione importati da Jena, consentendo la realizzazione di lenti grandangolari con minimizzazione dell’astigmatismo e della curvatura di campo fino al 40 % superiori alle versioni precedenti.
Il decennio si chiude con una linea completa di apparecchi per microfotografia, fotografia medica e microfilm, che unisce ottica di precisione e meccanica modulare: gli ingranaggi di selezione dei tempi, per esempio, adottano dentature elicoidali per ridurre il rumore e garantire una lettura accurata entro ±⅓ di diaframma.
Il contributo al cinema e alla difesa: lo sforzo bellico e la gamma 16 mm
Tra gli anni Trenta e Quaranta Wollensak concentra parte significativa della produzione sul settore audiovisivo. Nascono i proiettori Wollensak Model 80 e 125, equipaggiati con otturatori pneumatici e lenti Raptar—una serie di Tessar-type ad alte prestazioni, selezionate tramite un concorso interno che ne scelse il nome nel 1946. Questi obiettivi, composti da quattro elementi in tre gruppi, garantivano una nitidezza di 70 lp/mm e una resa cromatica fedele, ideale per la proiezione cinematografica.
Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, l’azienda diversifica la produzione in ottica militare, realizzando binocoli ad alto ingrandimento, teleobiettivi da 400–600 mm per aerocamere di ricognizione e sistemi ottici per strumenti di puntamento. I reparti di fusione vetri adottano procedimenti in atmosfera controllata per ottenere elementi ottici privi di inclusioni, mentre le officine meccaniche utilizzano leghe di magnesio per alleggerire il peso delle ottiche destinate all’uso in volo.
Parallelamente, viene lanciata la cinepresa Wollensak Fastax 16 mm, dotata di otturatore a tendina metallica capace di raggiungere 100 fps, utilizzata sia per filmati sportivi ad alta velocità sia per riprese scientifiche. Il meccanismo di avanzamento pellicola si basa su ruote dentate con ingranaggi a passo modulare, garantendo un posizionamento dei fotogrammi entro ±0,02 mm.
Con il conflitto, l’organico di Wollensak supera le 1.200 unità e lo stabilimento introduce linee di montaggio a flusso continuo per rispondere alle commesse governative, mantenendo al contempo una divisione separata per i prodotti consumer. Questo bilanciamento tra esigenze militari e civili consolida la reputazione dell’azienda come fornitrice di ottica di precisione su vasta scala.
L’era del dopoguerra
Nel secondo dopoguerra Wollensak torna a focalizzarsi sul mercato consumer: il rilancio della serie Velostigmat e l’introduzione dell’ottica zoom Wollensak Zoomar per 8 mm offrono campi focali da 25 a 75 mm, con apertura costante f/1,6 e montaggio a baionetta universale. Sul fronte delle cineprese, il modello Wollensak Reflex per 8 mm integra un mirino galileiano e un otturatore a velocità variabile, mentre l’accessorio Wollensak Auto-Motor automatizza la rotazione del rullo.
Nel corso degli anni Cinquanta la società entra a far parte di Revere Camera Company, che ne mantiene la sede di Rochester e integra le linee ottiche nei propri modelli di cinepresa 8 mm. Nel 1960 Revere viene acquisita da 3M, che amplia ulteriormente il marchio Wollensak nella produzione di registratori a nastro e di sistemi di proiezione industriale. Nonostante l’espansione, la crescente concorrenza internazionale e un indebitamento di oltre 5 milioni di dollari condurranno alla chiusura definitiva nel 1972, con il fallimento decretato nell’ottobre di quell’anno.