Gli American ivorytypes combinano fotografia e pittura per creare un’alternativa più economica alla miniatura su avorio. Questi ritratti unici e realistici erano realizzati in varie dimensioni, la più comune essendo di 6,5 x 8,5 pollici (formato intero), fino a sedici x venti pollici.
Origine e Sviluppo
Frederick A. Wenderoth di Philadelphia è strettamente associato alla scoperta e all’introduzione dell’American ivorytype nella metà del XIX secolo, sebbene numerosi fotografi praticassero questa tecnica.

Metodo Tradizionale
- Creazione delle Stampe:
- Due stampe su carta salata vengono create dallo stesso negativo su lastra di vetro.
- Ogni stampa è dipinta a mano utilizzando vari toni di acquerelli attorno al viso e ad altre aree dettagliate dell’immagine. Il colore può essere applicato pesantemente o leggermente, a seconda dell’effetto finale desiderato.
- Preparazione del Vetro:
- Una miscela di cera d’api calda e gomma dammar viene versata su un pezzo spesso di vetro.
- La stampa salata con il dettaglio pittorico più fine viene poi montata faccia a faccia sul vetro ricoperto di cera. Un attrezzo d’osso o un altro tipo di bordo dritto viene utilizzato per eliminare le bolle d’aria, sigillando la stampa al vetro.
- Effetto Traslucido:
- Una volta sigillata con la cera e asciutta, i colori diventano meno prominenti, risultando in un aspetto più traslucido.
- La seconda stampa colorata viene montata su una tavola di supporto e allineata con l’immagine sul vetro.
- Assemblaggio e Finitura:
- Il tutto viene quindi unito con del nastro e può essere incorniciato o inserito in un astuccio.
Rarità e Significato
Forse a causa del fatto che l’American ivorytype è un composito di vari processi fotografici e tecniche, la sua pratica non divenne mai estremamente popolare, e gli esempi sono considerati rari. Tuttavia, la tecnica rappresenta un affascinante punto di incontro tra l’arte della pittura e la scienza della fotografia, offrendo un’alternativa più accessibile alla miniatura su avorio tradizionale.
Gli American ivorytypes sono testimonianza di una fase sperimentale e creativa nella storia della fotografia, in cui l’integrazione di varie tecniche artistiche ha portato alla creazione di ritratti unici e preziosi. Nonostante la loro rarità, questi pezzi continuano a rappresentare un importante contributo alla storia della fotografia e dell’arte.

Mi chiamo Marco Adelanti, ho 35 anni e vivo la mia vita tra due grandi passioni: la fotografia e la motocicletta. Viaggiare su due ruote mi ha insegnato a guardare il mondo con occhi più attenti, pronti a cogliere l’attimo, la luce giusta, il dettaglio che racconta una storia. Ho iniziato a fotografare per documentare i miei itinerari, ma col tempo è diventata una vera vocazione, che mi ha portato ad approfondire la storia della fotografia e a studiarne i protagonisti, gli stili e le trasformazioni tecniche. Su storiadellafotografia.com porto una prospettiva dinamica, visiva e concreta: mi piace raccontare l’evoluzione della fotografia come se fosse un viaggio, fatto di tappe, incontri e visioni. Scrivo per chi ama l’immagine come mezzo di scoperta e libertà, proprio come un lungo viaggio su strada.