La Encore Camera Company venne fondata negli Stati Uniti nel 1946, a poche settimane dalla fine ufficiale della Seconda Guerra Mondiale. Il suo fondatore fu Joseph L. Deverell, un tecnico meccanico e appassionato di fotografia, che aveva precedentemente lavorato nella divisione ottica della Bell & Howell durante gli anni del conflitto. Con l’esperienza accumulata nella produzione bellica di strumenti ottici per la ricognizione aerea e la documentazione tecnica, Deverell comprese la necessità di fornire al neonato mercato civile statunitense macchine fotografiche compatte, affidabili, economiche ma costruite con criteri di precisione industriale.
La Encore Camera Company si stabilì a Cleveland, Ohio, in un piccolo capannone industriale dismesso e adattato a linea produttiva. La filosofia dell’azienda si basava su tre concetti chiave: accessibilità economica, semplicità operativa e costruzione interamente nazionale. In un momento in cui molte compagnie americane faticavano a ritornare alla produzione fotografica dopo gli anni della guerra, Encore vide uno spiraglio: offrire macchine fotografiche “da tasca” con ottiche fisse e funzionamento meccanico semplificato, destinate a un pubblico amatoriale in espansione.
La gamma iniziale di prodotti fu volutamente ridotta per ottimizzare le risorse e velocizzare la produzione: un solo modello base, con varianti di colore e finitura. Il primo esemplare, la Encore 35, venne annunciato nel gennaio del 1947 come “la prima fotocamera tascabile post-bellica interamente made in USA”, con un prezzo di listino inferiore ai 20 dollari, pur mantenendo componenti ottici in vetro molato, un corpo macchina in lega di zama cromata e un otturatore meccanico prodotto internamente.
Il successo iniziale fu significativo. Nei primi tre anni, grazie a una rete di distribuzione capillare e una strategia pubblicitaria aggressiva su riviste come Popular Photography, Encore riuscì a vendere oltre 300.000 unità della Encore 35. Il posizionamento fu sempre chiaro: non si trattava di un prodotto professionale, ma di una macchina robusta, portatile e facile da usare, ideale per famiglie, viaggiatori e appassionati della domenica.
Encore 35 e modelli successivi
La Encore 35, primo modello della compagnia, fu progettata attorno a una scocca monopezzo in lega di zama colata a stampo, poi cromata o verniciata a fuoco in varie colorazioni, tra cui nero satinato, grigio industriale e, più raramente, un rosso rubino metallizzato destinato al pubblico femminile. Le dimensioni compatte (120x75x45 mm) e il peso contenuto (circa 470 grammi) la rendevano facilmente trasportabile anche senza custodia rigida.
Il cuore ottico della fotocamera era un obiettivo Encore Anastigmat 50mm f/6.3, composto da tre elementi in due gruppi, montato in configurazione rigida non retrattile. Le lenti erano tagliate in Ohio da vetro borosilicato e trattate con un rivestimento singolo a base di fluoruro di magnesio, che garantiva una trasmissione luminosa discreta e una ridotta sensibilità ai riflessi. L’obiettivo era ottimizzato per la messa a fuoco da 1,5 metri all’infinito, con distanza fissa, sfruttando una profondità di campo estesa tipica delle ottiche a focale corta e diaframma chiuso.
L’otturatore centrale, costruito direttamente dalla Encore, era un meccanismo a ghigliottina orizzontale, con tre tempi preimpostati: 1/25, 1/50 e 1/100 di secondo, oltre alla posa B. Il diaframma, a due lamelle in acciaio brunito, era regolabile tra f/6.3, f/11 e f/16, selezionabile tramite una ghiera frontale in bachelite. L’otturatore veniva armato manualmente tramite una leva laterale e scattato da un pulsante meccanico senza filettatura per cavo flessibile.
Il mirino ottico era di tipo galileiano privo di correzione per la parallasse, con una finestra visiva di ampio angolo che copriva grosso modo l’inquadratura reale. L’avanzamento della pellicola, nel formato 35 mm su rocchetto non perforato, avveniva per mezzo di una manopola rotativa, priva di contafotogrammi automatico ma dotata di finestrella numerica posteriore. Il dorso era completamente amovibile, bloccato da una leva metallica inferiore, e permetteva un caricamento semplice anche in condizioni di luce intensa.
Dal 1950 la compagnia introdusse il modello Encore 35 Deluxe, dotato di un nuovo obiettivo a quattro lenti f/4.5, un mirino ottico ingrandito e una slitta a contatto per flash a lampadina. Questo modello fu particolarmente apprezzato negli ambienti scolastici e nelle piccole redazioni locali, poiché offriva una discreta qualità di immagine pur rimanendo abbordabile. Venne venduto in bundle con una custodia rigida in cuoio e una lampada flash Encore FL1.
Nonostante i limiti costruttivi, le Encore erano note per la loro resistenza meccanica, semplicità operativa e facilità di manutenzione. Gli esemplari ancora funzionanti, oggi presenti in diverse collezioni private, mostrano una tenuta strutturale eccellente e una buona resa a diaframmi chiusi. I negativi eseguiti con queste macchine, sviluppati con rivelatori a grana fine, conservano una discreta nitidezza al centro e una piacevole vignettatura ai bordi, che ne ha fatto, nel tempo, un oggetto di culto per il mondo della lomografia e delle riprese creative.
Declino della Encore Camera Company
L’ascesa della Encore Camera Company fu rapida, ma altrettanto veloce fu il suo ridimensionamento a partire dalla metà degli anni Cinquanta. La comparsa sul mercato americano di fotocamere giapponesi compatte e dotate di ottiche di qualità superiore rappresentò un cambiamento strutturale al quale Encore non riuscì ad adattarsi. Marchi come Canon, Minolta e Fujica iniziarono a offrire fotocamere 35 mm con esposimetri integrati, diaframmi più aperti e messa a fuoco a telemetro, tutte caratteristiche assenti nei modelli Encore.
La Encore Camera tentò di reagire con l’introduzione della Encore 44, una fotocamera con obiettivo f/3.5 e sistema di messa a fuoco a zone, ma la risposta del mercato fu modesta. I costi di produzione interna, non più sostenibili di fronte alla concorrenza asiatica e alle economie di scala delle grandi case americane come Argus o Kodak, portarono l’azienda a ridurre drasticamente il personale e a sospendere temporaneamente la produzione tra il 1956 e il 1957.
Alcuni rapporti industriali indicano che nel 1958 la Encore tentò un’ultima riconversione verso la produzione di sistemi per proiezione di diapositive, ma senza il supporto tecnico e finanziario necessario. Nel 1960 la compagnia cessò definitivamente l’attività e i suoi macchinari vennero acquistati da una società di terzisti dell’Illinois. Nessuna delle sue fotocamere venne mai prodotta con marchio diverso o riemerse in forma ribrandizzata. Oggi, le Encore rappresentano una testimonianza compatta, concreta e genuina della transizione americana tra produzione bellica e consumo civile di massa, un passaggio irripetibile nella storia della tecnologia fotografica.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
Con una solida formazione accademica in storia dell’arte, ho sviluppato una profonda comprensione delle intersezioni tra fotografia, cultura e società. Credo fermamente che la fotografia non sia solo una forma d’arte, ma anche un potente strumento di comunicazione e un prezioso archivio della nostra memoria collettiva.
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