La sigla BOPP identifica una manifattura svizzera attiva nella produzione di macchine fotografiche di precisione, operante principalmente tra gli anni Trenta e Cinquanta del Novecento. La denominazione completa dell’azienda era BOPP & Cie. S.A., con sede a Zurigo e laboratori a Winterthur, e prendeva il nome dal suo fondatore, Heinrich Bopp, tecnico ottico tedesco naturalizzato svizzero. Nonostante non sia mai stata una grande industria nel senso commerciale del termine, BOPP si affermò in ambiti altamente specializzati, grazie alla sua capacità di realizzare apparecchi ottici su misura, destinati a contesti scientifici, medici, militari e documentari.
Fondata intorno al 1931, l’azienda nacque inizialmente come atelier per la riparazione e calibrazione di apparecchi ottici, compresi microscopi e strumenti da laboratorio. Solo a partire dal 1936 Heinrich Bopp decise di avviare una produzione regolare di apparecchi fotografici a pellicola, orientata all’alta precisione e alla compattezza funzionale. L’approccio fu da subito improntato alla realizzazione di macchine fotografiche compatte, a formato 35mm, ma con caratteristiche costruttive e materiali di qualità superiore alla media, con particolare attenzione all’affidabilità meccanica.
Il contesto svizzero forniva condizioni favorevoli a questo tipo di impresa: manodopera qualificata, tradizione nell’ingegneria meccanica di precisione, stretti legami con la cultura tecnica tedesca e una neutralità politica che garantì continuità produttiva anche durante i conflitti mondiali. La BOPP si inserì in questo ecosistema come realtà di nicchia ma altamente reputata, operando spesso su commessa diretta o in piccole serie numerate.
La produzione fotografica BOPP si concentrò essenzialmente su una serie limitata di modelli, tutti accomunati da un’impostazione compatta, rigorosa, e votata alla precisione. I modelli più noti, e tutt’oggi ricercati nel collezionismo, sono la BOPP Reflex e la BOPP M35, due fotocamere a pellicola 35mm prodotte in numero molto ridotto ma caratterizzate da una qualità meccanica fuori dal comune.
La BOPP M35, presentata per la prima volta nel 1937, era una fotocamera a telemetro, con corpo in alluminio tornito dal pieno, rivestita in pelle nera testurizzata e dotata di un mirino galileiano affiancato a una finestra del telemetro accoppiato. L’obiettivo standard montato era un BOPP-Hektor 50mm f/2.9, di chiara derivazione Leitz, ma ricalibrato internamente per l’uso con l’otturatore centrale BOPP-Syncro, con tempi da 1/25 a 1/400 sec, più la posa B.
Il caricamento della pellicola avveniva tramite dorso apribile a baionetta, e l’avanzamento era manuale con leva rotante. I componenti interni erano tutti lavorati in acciaio inox e ottone lucidato. Particolarmente apprezzata era la presenza di una guida a vite per la regolazione micrometrica del piano focale, un’innovazione singolare per l’epoca, pensata per consentire scatti di riproduzione con elevato livello di dettaglio.
Il secondo modello di rilievo, la BOPP Reflex 6×6, fu introdotto nel 1942, in piena guerra, ed era destinata a operatori scientifici e tecnici. Era una reflex biottica (TLR) dal disegno sobrio ma sofisticato, dotata di ottiche intercambiabili montate su una piastra estraibile. Il mirino a pozzetto con lente di correzione oculare era apribile a compasso, con una lente di ingrandimento centrale. L’obiettivo più comune era il BOPP Anastigmat 75mm f/3.5, prodotto in collaborazione con la Kern di Aarau, e l’otturatore centrale Synchro-Vario era sincronizzato per flash elettronico, altra rarità in periodo bellico.
Il telaio della Reflex era in lega di alluminio aeronautico, con filettature interne trattate a freddo per evitare dilatazioni. La ghiera del diaframma era posta frontalmente, mentre i tempi di otturazione erano selezionabili con una leva laterale a scatto. Tutti gli esemplari noti recano numero seriale inciso a bulino, e venivano venduti con custodia rigida in pelle pieno fiore, certificato di collaudo e manuale tecnico in tedesco e francese.
Sebbene non esistano prove certe di esportazione su larga scala, alcuni modelli BOPP M35 risultano venduti in Italia, Belgio e Cecoslovacchia attraverso canali di distribuzione per apparecchi tecnici e ottici, non per la rete fotografica commerciale. L’utenza era selezionata, composta da ingegneri, tecnici universitari, documentaristi industriali, e in alcuni casi da reparti scientifici militari.
Una parte importante dell’attività della BOPP fu legata alla progettazione su richiesta, spesso non documentata pubblicamente. Diversi esemplari di fotocamere recanti marchio BOPP risultano oggi unici o in tiratura singola, spesso sviluppati per istituti tecnici o enti statali. È il caso, ad esempio, della cosiddetta BOPP Micromatic, una camera speciale realizzata per il Politecnico di Zurigo, destinata alla documentazione scientifica di microstrutture, e montata su banco ottico con colonne micrometriche.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, pur non potendo ufficialmente rifornire le forze armate tedesche, l’azienda mantenne rapporti indiretti con industrie dell’area austro-germanica, fornendo componentistica per strumenti ottici e sistemi di presa fotografica ad alta precisione. Questo aspetto della storia della BOPP rimane in parte oscuro, ma è confermato da analisi tecniche su alcuni strumenti trovati in arsenali militari smantellati.
Nel dopoguerra, la BOPP tentò un aggiornamento commerciale con un progetto denominato BOPP C-3, una compatta 35mm destinata al mercato professionale, con esposimetro al selenio e telemetro integrato. Tuttavia, i costi di produzione e l’arrivo massiccio di prodotti giapponesi come le Canonet e le Minolta Hi-Matic, più economiche e tecnologicamente evolute, resero impossibile la sostenibilità economica dell’impresa. L’ultimo listino disponibile è datato 1957.
L’azienda venne formalmente chiusa nel 1959. Non fu assorbita né rilevata da altri gruppi industriali, e non esiste oggi una continuità commerciale del marchio. Tuttavia, alcuni ex dipendenti fondarono nel Canton Zurigo un piccolo laboratorio per la riparazione di strumenti ottici, attivo fino agli anni ’80.
Oggi gli apparecchi BOPP sono considerati estremamente rari e ricercati, soprattutto per la loro ingegnerizzazione fuori standard, la compattezza e l’eccezionale finitura meccanica. La BOPP M35 è ricercata tra i collezionisti di fotocamere pre-Leica, mentre la Reflex 6×6 è considerata una delle più eleganti reflex TLR di produzione non tedesca.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
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