La Anthony Camera Company, conosciuta nei documenti storici come E. & H.T. Anthony & Co., fu una delle prime aziende specializzate nella produzione e distribuzione di apparecchiature fotografiche negli Stati Uniti, e rappresenta una tappa cruciale nell’evoluzione dell’industria fotografica mondiale. Fondata nel 1842 da Edward Anthony a New York City, l’azienda si sviluppò in un contesto pionieristico in cui la fotografia, ancora agli esordi dopo l’annuncio del dagherrotipo nel 1839, stava cercando una propria identità industriale e commerciale.
Edward Anthony, originariamente ingegnere civile diplomato alla Columbia University, fu tra i primi a cogliere le potenzialità del mezzo fotografico come strumento documentario. Dopo aver lavorato come topografo per il governo federale, cominciò a distribuire materiali e apparecchi importati dall’Europa. In breve tempo, capì l’opportunità di produrre questi strumenti direttamente in America, riducendo la dipendenza dalle forniture francesi e inglesi. Il punto di forza iniziale dell’azienda fu la produzione di lastre fotografiche, cornici per dagherrotipi, custodie in pelle pressata e camere a soffietto, che venivano assemblate artigianalmente in laboratorio.
Nel 1852 entrò in società il fratello Henry T. Anthony, consolidando il nome definitivo dell’impresa in E. & H.T. Anthony & Co.. A partire da questo momento, l’azienda assunse una struttura organizzativa più articolata, con stabilimenti per la lavorazione del legno, dei metalli e per il trattamento delle superfici sensibili. Le fotocamere erano costruite in mogano lucidato, dotate di soffietti in pelle naturale e di sistemi ottici importati dalla Germania o prodotti in loco secondo disegni ispirati ai Petzval.
Negli anni Cinquanta del XIX secolo, l’azienda si distinse per la produzione di una gamma di strumenti per dagherrotipisti professionisti, ritrattisti itineranti, documentaristi militari e fotografi naturalisti. L’approccio tecnico dell’azienda era fondato sulla precisione meccanica e sulla robustezza dei materiali, in un’epoca in cui la fotografia richiedeva lunghi tempi di esposizione, materiali altamente sensibili all’umidità e una costante manutenzione chimica.
Sviluppo industriale e innovazioni ottiche (1860–1880)
Il periodo compreso tra il 1860 e il 1880 segna l’espansione industriale dell’azienda, che diventa il più importante produttore americano di apparecchiature fotografiche. Durante la Guerra Civile Americana, le forniture della Anthony Company giocarono un ruolo essenziale nella documentazione del conflitto, contribuendo alla produzione di immagini su lastra in collodio umido. L’azienda forniva camere da campo, laboratori portatili, vetri sensibilizzati e chimici da sviluppo direttamente agli operatori militari, in particolare ai reparti di ingegneria e cartografia dell’Unione.
A livello tecnico, l’azienda introdusse migliorie strutturali nelle camere a banco ottico, tra cui i primi modelli con doppia estensione del soffietto, sistemi di movimento micrometrico della lente e livelle ad acqua integrate per l’uso architettonico. L’ottica utilizzata includeva lenti aplanatiche e doppietti simmetrici, con apertura f/6.3 e f/8, montati su flange in ottone brunito. Questo periodo vide anche lo sviluppo di supporti mobili per lastra, adattabili a diversi formati, da 4×5 pollici fino a 11×14 pollici.
Parallelamente, E. & H.T. Anthony & Co. iniziò a produrre carte salate, albumine per stampa a contatto, montaggi in cartone fotografico, oltre che visori stereoscopici e slitte per lastra multipla. La divisione chimica dell’azienda sviluppò emulsioni sensibili migliorate e stabilizzatori a base d’oro cloruro, determinanti per la nitidezza delle stampe e la conservazione dell’immagine nel tempo.
In questi anni, la Anthony Company si distinse anche come editore di una propria pubblicazione tecnica, che includeva schede di montaggio, cataloghi illustrati e articoli rivolti ai fotografi professionisti, costituendo uno dei primi esempi di comunicazione tecnico-commerciale su larga scala nel settore fotografico statunitense.
Espansione nazionale e concorrenza industriale (1880–1902)
Nell’ultimo ventennio del XIX secolo, E. & H.T. Anthony & Co. affrontò la crescente concorrenza di nuovi attori industriali, primo fra tutti George Eastman, il quale aveva fondato la Kodak nel 1888. Mentre Kodak puntava su prodotti destinati al largo pubblico e alla fotografia amatoriale, Anthony manteneva una linea orientata all’utenza professionale e tecnica. Per contrastare la penetrazione di Kodak, l’azienda lanciò una serie di fotocamere portatili pieghevoli, tra cui le celebri “Climax” e “Cyclone”, dotate di otturatori a tempo regolabile e dispositivi a scorrimento per la messa a fuoco.
L’innovazione più significativa di questo periodo fu la produzione delle prime pellicole in rotolo, prodotte in collaborazione con la Goodwin Camera & Film Company. Le pellicole Anthony erano basate su supporti in celluloide e rivestite con emulsione gelatino-bromuro, una struttura che anticipava il futuro standard mondiale per la fotografia su pellicola. Tali pellicole potevano essere caricate in bobine all’interno di camere portatili e costituirono un punto di svolta rispetto alle lastre singole in vetro.
Il portfolio tecnico dell’azienda si ampliò comprendendo obiettivi intercambiabili, ottiche grandangolari per architettura, obiettivi ortoscopici per paesaggio, e accessori ottici di precisione, tra cui filtri polarizzatori, diaframmi regolabili e mirini angolari.
Durante questo periodo, l’azienda aprì filiali commerciali a Chicago, Boston, San Francisco e New Orleans, garantendo una copertura quasi totale del mercato statunitense. Il catalogo Anthony raggiunse dimensioni enciclopediche, includendo ogni tipo di apparecchio fotografico, pezzo di ricambio, prodotto chimico e materiale da stampa disponibile in commercio. La formazione tecnica del personale veniva garantita attraverso corsi interni e manuali operativi, promuovendo un modello di professionalizzazione che fu poi imitato da altri produttori.
L’inizio del Novecento portò però alla necessità di consolidamento. Nel 1902, l’azienda si fuse con la Scovill Manufacturing Company, dando origine alla Anthony & Scovill Company e, successivamente, alla Ansco Company, chiudendo simbolicamente l’epoca pionieristica della Anthony Camera Company.
Design, materiali, formati
Dal punto di vista tecnico e costruttivo, le fotocamere prodotte da E. & H.T. Anthony & Co. si distinguono per un uso selettivo dei materiali: legni pregiati come mogano delle Indie Occidentali, ebano e noce americano venivano scelti per le loro proprietà di stabilità, durezza e leggerezza. I metalli usati per le parti mobili e gli accessori erano generalmente ottone, acciaio al carbonio temprato, e leghe di bronzo fosforoso, tutte lavorate a mano su tornio meccanico di precisione.
La gamma di fotocamere includeva formati dagherrotipici, lastre piane in vetro (standard 4×5, 5×7, 8×10, 11×14), oltre a camere modulari per riproduzione scientifica e fotografia panoramica. Molti modelli erano dotati di basculaggio anteriore, scorrimento laterale, sistemi di livellamento millimetrico, tutti elementi estremamente avanzati per l’epoca. Le ottiche includevano configurazioni anastigmatiche e lenti acromatiche costruite su disegno proprio o adattamenti di schemi Petzval, Dallmeyer e Steinheil.
Le emulsioni prodotte includevano lastre ortocromatiche sensibili al blu e verde, successivamente affiancate da emulsioni pancromatiche, sviluppate nella fase post-1885. La sensibilizzazione era ottenuta tramite l’uso di coloranti come eritrosina e cianina, integrati nel rivestimento gelatinico mediante sistemi a immersione in camere a temperatura e umidità controllata.
L’azienda fu anche tra le prime a dotare le camere di otturatori a tendina, otturatori pneumatici a rilascio ritardato, e otturatori centrali a lamelle, regolabili tra 1 e 1/200 di secondo, realizzati con ingranaggi in acciaio rettificato