La Bausch & Lomb Optical Company, fondata nel 1853 a Rochester (New York) da John Jacob Bausch e Henry Lomb, nacque inizialmente come una piccola bottega di produzione di occhiali e lenti per uso oftalmico. Bausch, emigrato dalla Germania con una solida formazione in ottica, iniziò la sua attività con risorse limitate, vendendo monocoli e occhiali montati a mano. L’incontro con Henry Lomb, amico e finanziatore, permise l’espansione dell’attività e la successiva costituzione della società. La crescita industriale negli Stati Uniti nella seconda metà del XIX secolo offrì un terreno fertile per l’evoluzione di aziende specializzate nella produzione di strumenti di precisione, tra cui dispositivi ottici per la medicina, la scienza e, progressivamente, per la fotografia.
Nei primi anni, l’azienda concentrò la propria attività nella realizzazione di lenti correttive, microscopi e strumenti ottici per uso chirurgico. Tuttavia, con l’emergere della fotografia come pratica scientifica, artistica e commerciale, Bausch & Lomb iniziò a esplorare applicazioni delle proprie competenze nel settore ottico in direzione fotografica. L’esperienza maturata nel trattamento dei vetri, nella molatura di precisione e nella progettazione di sistemi ottici complessi si rivelò estremamente utile per affrontare le sfide poste dalla fotografia chimica.
L’interesse verso la fotografia portò l’azienda a collaborare già dagli anni Ottanta dell’Ottocento con produttori locali di fotocamere. Fu in questo contesto che avvenne l’incontro determinante con George Eastman, fondatore della Eastman Kodak Company, anch’essa basata a Rochester. La sinergia tra le due imprese fu determinante per la storia della fotografia americana. Bausch & Lomb divenne il fornitore privilegiato di lenti e otturatori per molte delle fotocamere prodotte da Kodak, contribuendo in modo decisivo alla diffusione della fotografia amatoriale su larga scala.
Il ruolo di Bausch & Lomb in questa fase pionieristica non fu marginale. Le sue lenti si distinguevano per precisione, resa ottica e durata, caratteristiche essenziali in un’epoca in cui la qualità delle immagini dipendeva in larga misura dalla resa del sistema ottico, più che dal supporto fotosensibile. L’azienda iniziò così a consolidarsi non solo come produttore di componenti, ma anche come progettista di formule ottiche originali, capaci di competere con quelle tedesche ed europee.
Collaborazioni con Kodak
L’inizio del XX secolo vide un’intensificazione della collaborazione con Kodak. Mentre Eastman si concentrava sulla standardizzazione delle fotocamere a rullino per uso domestico, Bausch & Lomb si specializzò nella progettazione di ottiche dedicate. L’azienda produsse diversi modelli di otturatori centrali, a lamelle e a scatto pneumatico, tra cui i celebri Unicum, Volute e Compound. L’otturatore Unicum, in particolare, fu uno dei primi ad adottare un sistema a lamelle sincrono con l’apertura dell’ottica, garantendo una chiusura rapida e precisa del diaframma. Il meccanismo era interamente in metallo, regolabile su più tempi di esposizione, e integrava una scala metrica per la regolazione dell’apertura. Questo lo rese estremamente versatile, tanto da essere utilizzato per oltre due decenni da numerosi costruttori di fotocamere, sia negli Stati Uniti che in Europa.
Accanto agli otturatori, l’azienda mise in commercio una gamma di obiettivi fotografici completi, tra cui figuravano i modelli Rapid Rectilinear, Tessar B&L, Anastigmat Series V e Protar Series VII. Questi obiettivi vennero progettati per soddisfare esigenze diverse: dalla ritrattistica da studio alla fotografia paesaggistica, dalla riproduzione di documenti tecnici alla micrografia. I Rapid Rectilinear erano apprezzati per la loro capacità di mantenere le linee dritte anche ai margini dell’immagine, caratteristica cruciale per la fotografia architettonica. I Tessar e gli Anastigmat invece puntavano sulla correzione delle aberrazioni cromatiche e sulla maggiore apertura del diaframma, offrendo tempi di esposizione ridotti e una migliore definizione dell’immagine anche in condizioni di luce scarsa.
Dal punto di vista costruttivo, gli obiettivi Bausch & Lomb si distinguevano per l’adozione di lenti cementate e barilotti in ottone brunito, spesso dotati di diaframmi interni ad iride e montature filettate compatibili con una vasta gamma di chassis. Il controllo di qualità in fase di produzione era estremamente rigoroso, con collaudi meccanici e ottici su ogni singolo componente. Questo portò l’azienda a essere considerata una delle poche realtà americane in grado di competere, sul piano della precisione e dell’affidabilità, con i colossi tedeschi come Zeiss e Voigtländer.
Durante la Prima guerra mondiale, e soprattutto nel corso della Seconda guerra mondiale, la produzione di Bausch & Lomb si orientò in parte verso il settore militare. Le competenze sviluppate in ambito fotografico vennero impiegate per la realizzazione di ottiche da ricognizione aerea, sistemi ottici per puntamento balistico, mirini per armi navali e aeree, e dispositivi per ripresa stereoscopica tattica. Tra i prodotti più noti del periodo bellico figura l’obiettivo Aero-Ektar, sviluppato in collaborazione con Kodak, un obiettivo ad altissima luminosità (f/2.5) destinato alle riprese aeree in condizioni di luce limitata.
L’esperienza militare rafforzò ulteriormente la reputazione di Bausch & Lomb nel campo dell’ottica di precisione. I reparti di ricerca e sviluppo furono potenziati, e si lavorò su trattamenti antiriflesso a deposizione multistrato, su lenti asferiche e su progetti ottici basati su materiali sintetici. Tutte queste innovazioni trovarono successivamente applicazione nella fotografia civile e scientifica. Negli anni Cinquanta e Sessanta, Bausch & Lomb fornì componenti per sistemi fotografici da laboratorio, microcamere, lenti per microscopia fotografica, e strumenti per la documentazione industriale.
Particolare attenzione venne dedicata alla fotografia astronomica, per cui l’azienda progettò obiettivi con lunghezza focale superiore ai 600 mm e rapporti di apertura molto contenuti. Questi strumenti venivano montati su telescopi, camere automatiche di osservazione e dispositivi per la fotografia spettrale. Grazie alla collaborazione con enti governativi, universita e osservatori, Bausch & Lomb divenne fornitore privilegiato della NASA e di centri di ricerca associati al programma Apollo, contribuendo allo sviluppo di strumenti di ripresa per uso spaziale e meteorologico.
Nel contesto accademico, le ottiche firmate B&L vennero adottate da numerose università americane per la fotografia di laboratorio, la catalogazione botanica, la zoologia e la mineralogia. Le lenti per ingranditori e le ottiche da riproduzione ad alto contrasto trovarono impiego nelle biblioteche nazionali, negli archivi statali e nei centri di documentazione scientifica, rafforzando il legame tra fotografia e divulgazione del sapere.
Progressivo ritiro dal mercato fotografico
Dagli anni Settanta in poi, la crescente concorrenza del mercato giapponese e l’introduzione massiccia dell’elettronica nelle fotocamere portarono a un ridimensionamento della presenza di Bausch & Lomb nel settore fotografico. Aziende come Canon, Nikon, Minolta e Pentax cominciarono a dominare il mercato con soluzioni compatte, automatizzate e prodotte su scala industriale con costi molto più contenuti. Bausch & Lomb, legata a una produzione ad alta precisione e a lotti ridotti, non fu in grado di competere con queste logiche industriali.
L’azienda decise quindi di concentrarsi sulle proprie divisioni più redditizie: ottica oftalmica, lenti a contatto, strumentazione medica e microscopia professionale. La divisione fotografica venne progressivamente smantellata, con la cessione di alcuni brevetti e la chiusura delle linee di produzione dedicate agli otturatori e agli obiettivi fotografici. L’ultima linea a essere dismessa fu quella dei componenti per fotocamere large format, ancora richiesti da una nicchia di fotografi professionisti e accademici.
Alcune collaborazioni continuarono in forma minore, con la fornitura di componenti ottici grezzi a terze parti, tra cui Polaroid e alcuni costruttori di apparecchiature scientifiche. Tuttavia, già alla fine degli anni Ottanta, il nome Bausch & Lomb scomparve quasi del tutto dal mercato fotografico. Rimangono oggi in circolazione migliaia di obiettivi storici, otturatori e lenti marcate B&L, utilizzate da collezionisti, restauratori e fotografi large format.
Il valore di questi oggetti è dovuto non solo alla loro rarità, ma soprattutto alla qualità costruttiva, alla precisione meccanica e alla resa ottica, che ancora oggi li rende strumenti perfettamente funzionali. I modelli più ricercati comprendono i Tessar americani con schema Zeiss, i Rapid Rectilinear, e gli otturatori Compound e Unicum, spesso ancora perfettamente funzionanti a distanza di un secolo dalla loro produzione.

Sono Manuela, autrice e amministratrice del sito web www.storiadellafotografia.com. La mia passione per la fotografia è nata molti anni fa, e da allora ho dedicato la mia vita professionale a esplorare e condividere la sua storia affascinante.
Con una solida formazione accademica in storia dell’arte, ho sviluppato una profonda comprensione delle intersezioni tra fotografia, cultura e società. Credo fermamente che la fotografia non sia solo una forma d’arte, ma anche un potente strumento di comunicazione e un prezioso archivio della nostra memoria collettiva.
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